Benvenuti

Ciao a tutti. Il mio nome è Luigi Sardo. Ho deciso di nominare il mio blog medicinamanonsolo perchè sono un medico e precisamente neurochirurgo pediatra. Sono quindi inseriti argomenti di carattere medico ed è possibile, per chi vuole, chiedere delle consulenze. Il manonsolo sta ad indicare che non voglio solo trattare temi di medicina ma anche altri argomenti. Ad esempio sono molto interessato al discorso del lavoro online quindi inserirò articoli inerenti e anche materiale da scaricare. Potremo discutere di golf che è il mio sport preferito. Ma possiamo trattare tanti argomenti in base alle vostre proposte che spero arrivino. Anzi mi piacerebbe discutere di questioni di cui ho poca o nessuna conoscenza in modo da arricchire il mio bagaglio culturale.

Questo blog è diviso in diverse sezioni nelle quali verranno trattati vari temi.
Le sezioni sono: Medicina e Chirurgia, Economia e Finanza, Web Marketing, Scienze Sociali e Umanistiche, Espressioni Artistiche: Pittura E Dintorni, Arti.
A destra trovate i link che vi porteranno alle varie sezioni.
Ogni sezione è affidata ad un autore diverso.
La sezione Medicina e Chirurgia sarà curata da me.
La sezione Economia e Finanza sarà gestita dal Dott. Paolo Sardo, Consulente Fiscale e Finanziario, mentre la sezione Socialmente sarà affidata al Dott. Gennaro Ponzo, Sociologo e Counselor Sociale.
Per la sezione Espressioni Artistiche: Pittura E Dintorni il referente sarà Nello Bruno autore di numerosi quadri esposti in diverse mostre e la sezione Arti sarà controllata dal Prof. Giuseppe Sessa insegnante di Storia dell'Arte.
La sezione Web Marketing sarà curata dal Dott. Paolo Sardo e da me.
In questa pagina invece si potrà discutere pure di altri argomenti.

Bene. A questo punto vi lascio e vi auguro buon viaggio. A presto

lunedì 29 marzo 2010

Memoria: Descrizione e Miti da Sfatare

Voglio parlare un po' della memoria. Di questa complessa, vitale e fondamentale funzione del nostro cervello. Senza memoria non potremmo vivere. E' grazie alla memoria che possiamo condurre la nostra vita. Senza di essa infatti ci sveglieremo ogni mattino non sapendo chi siamo, chi sono le persone accanto a noi, non sapremo cosa fare perché non avremo il ricordo del nostro lavoro e di come svolgerlo.
Quindi la memoria è tutto. E si può immaginare che si tratta di una funzione piuttosto complessa.
Leggo spesso su diverse riviste non mediche che occorre allenare la memoria, metterla alla prova. Si esalta l'importanza di strumenti utili a tal senso per scopi commerciali.
Ho letto ultimamente da qualche parte che bisogna allenare la memoria perché è come un muscolo. Se un muscolo non viene allenato si atrofizza. Allo stesso modo è fondamentale esercitare la memoria per non farla atrofizzare.
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domenica 21 marzo 2010

Apprendimento e Cultura: Ruolo nell'Attività degli Emisferi Cerebrali

Articolo pubblicato su PiuChePuoi.it

Esaminiamo due nuove teorie interessanti riguardanti le le attività dei due emisferi nell’ambito dell’apprendimento e della cultura.
Michele Trimarchi è fondatore dell’Istituto di Neuropsicofisiologia. Ha elaborato una teoria riguardante il meccanismo della percezione da parte di entrambi gli emisferi.
Il meccanismo neuro psicofisiologico illustrato da Trimarchi origina dall’arrivo delle informazioni ai canali sensoriali. Tutte le stimolazioni seguono vie nervose collegate sia all’emisfero sinistro che all’emisfero destro (ED), cosicché ogni messaggio viene memorizzato nell’uno e nell’altro emisfero.
Emisfero destro ed emisfero sinistro rispondono in maniera totalmente diversa e in tempi totalmente diversi ad uno stimolo.
Lo stesso messaggio informativo giunge ai due emisferi che lo elaborano, lo memorizzano e ne attribuiscono un valore diverso. L’emisfero sinistro memorizza le informazioni sotto forma di modelli culturali “e fa di questo modello memorizzato una ‘verità assoluta’ da difendere”.
L’emisfero destro, invece, analizza tutti gli aspetti dell’informazione e li integra determinando una valutazione non limitata da acquisizioni precedenti.
Roberto Weitnauer pubblicato su Kalidoxa. Il neuro scienziato ritiene che la porzione destra del cervello sia l’anticamera dell’apprendimento dove transitano informazioni nuove che poi si configurano più stabilmente nella porzione sinistra.
Goldberg sostiene tale suddivisione così netta tra emisfero sinistro ed emisfero destro è un’astrazione eccessiva e prossima all’antropocentrismo. Egli non nega le differenze funzionali ma afferma che tali differenze si integrano.
Nel caso di altre specie è un po’ difficile parlare di analisi logica, capacità artistiche.
Eppure, molti animali presentano come noi una diversità morfologica e funzionale degli emisferi. Tanto per fare un esempio, studi su mammiferi e uccelli illustrano che il cervello destro è deputato all’elaborazione di mappe spaziali. Appare allora ragionevole supporre che la lateralizzazione rispecchi un tratto filogenetico ancestrale.
Al neuroscienziato la tradizionale dicotomia delle funzioni psicologiche appare come una lista che mal si concilia con il carattere dinamico del cervello. Egli sostiene che l’emisfero destro sia più abile nel fronteggiare situazioni inizialmente inesplorate, mentre quello sinistro attuerebbe processi cognitivi consolidati dall’esperienza.

Il confronto a questo punto non è tra razionalità e fantasia bensì tra novità e routine. Il processo fisiologico che vede il controllo passare da un emisfero all’altro costituisce in questo contesto una forma centrale di apprendimento. La teoria di Goldberg è corroborata dal brain imaging. L’attività nervosa sinistra prevale su quella destra man mano che il soggetto impara.

Secondo Goldberg con l’avanzare dell’età le routine interne s’impongono sul trattamento di informazioni nuove. Da giovani si ha memoria e attenzione, ma pochi automatismi cognitivi. Con gli anni sempre meno affrontiamo l’ignoto e, però, sempre più dipendiamo dall’emisfero sinistro, fenomeno che è attestato da un depauperamento di quello destro. La continua curiosità verso il nuovo o il ripetere la routine segna il confine tra saggezza e declino intellettivo con eventuale ingresso nella depressione.
Bisogna a tal riguardo ricordarsi della plasticità neurale, un processo stupefacente che implica uno sviluppo delle connessioni cerebrali tra i neuroni più sollecitati e, viceversa, un diradamento tra quelli silenti. Si è ultimamente appurato che alcuni neuroni possono addirittura moltiplicarsi grazie alla stimolazione.
Si sa da tempo che l’attività mentale combatte l’invecchiamento intellettivo e le patologie degenerative. Comprendiamo infatti che stimolare l’emisfero destro significa tenere aperta l’anticamera dell’apprendimento, ricercando novità ed evitando overdosi di consuetudine.

Tutto ciò che è nuovo coinvolge inizialmente l’emisfero destro il quale analizza tutti gli aspetti. Successivamente tale informazione passa all’emisfero sn che effettua una catalogazione.
In assenza di stimoli nuovi interviene l’emisfero sinistro che attua programmi preformati. Senza elementi nuovi l’emisfero destro viene quindi messo “a riposo”. Non del tutto poiché come hai visto negli articoli precedenti l’ED arricchisce le informazioni in arrivo con ulteriori elementi che sono fondamentali per una perfetta interazione con gli altri e con l’ambiente circostante (tonalità della voce, contenuto emotivo di un discorso, ascolto della musica, analisi delle informazioni visive, ecc.).

E’ sul versante dell’arricchimento personale che viene a mancare il suo prezioso contributo.

“Noi esamineremo un’idea radicalmente nuova della dualità cerebrale: l’emisfero destro è quello delle ‘novità’ e l’emisfero sinistro è responsabile di configurazioni ben sviluppate. Ciò significa che a mano a mano che invecchiamo e accumuliamo sempre più modelli, ha luogo un cambiamento nell’’equilibrio di potere’ dei due emisferi: il ruolo dell’emisfero destro diminuisce e aumenta quello dell’emisfero sinistro. A mano a mano che invecchiamo facciamo sempre più affidamento sull’emisfero sinistro, usandolo di più.
La divisione del lavoro tra le due metà del cervello non è limitata alla cognizione. Anche le emozioni sono lateralizzate: quelle positive sono collegate all’emisfero sinistro e quelle negative al destro”.

Forse le due teorie potrebbero sembrare contrastanti ma non è così. Entrambe mettono in evidenza le differenti funzioni dei due emisferi.
Goldberg evidenzia il ruolo principale dell’emisfero dx nell’apprendimento. Tutto ciò che apprendiamo rientra nel bagaglio dell’emisfero sn.
Man mano che si avanza nell’età si tende ad apprendere di meno e ad utilizzare sempre più gli schemi localizzati nell’emisfero sn rafforzando i circuiti corrispondenti.
Questo può portare a limitare il tuo apprendimento. E qui entra in gioco il ruolo della cultura evidenziato da Trimarchi. Se è forte il valore culturale sarà più difficile che le nuove informazioni inizialmente elaborate dall’emisfero dx possano essere accettate del tutto.
Se hai una forte convinzione riguardo un’idea potrebbe essere difficile accettare una nuova visione della stessa. Inizialmente l’emisfero dx accoglie la nuova informazione ed infatti hai inizalmente una visione globale del nuovo aspetto. Ma non c’è catalogazione ed integrazione perché l’emisfero sn difende il suo modello.
Questo ad esempio potrebbe spiegare il gap generazionale. I giovani sono più portati alle novità poiché hanno meno schemi e quindi l’emisfero dx è più attivo a differenza degli adulti che hanno più schemi, sono più inclini alla routine e quindi seguono più facilemnte i modelli dell’emisfero sn.
Ecco che quindi Goldberg pone l’accento sull’apprendimento e, aggiungerei, sulla predisposizione all’apprendimento.



Quindi diventa estremamente importante nella crescita e per mantenere un’attività cerebrale valida a qualsiasi età mantenere sempre viva la curiosità. Conoscere, apprendere. La continua conoscenza porta ad un funzionamento equilibrato dei due emisferi con l’iniziale analisi da parte dell’ED e la successiva catalogazione da parte dell’ES.

Ogni processo di apprendimento porta alla creazione di nuovi circuiti neurali e quindi di nuovi schemi. Tale processo può consentire una modifica di schemi precedenti in un continuo processo di arricchimento.
Mantenere quindi la curiosità tipica dei bambini che chiedono continuamente ‘perché’. Il loro è un cervello in crescita quindi ‘affamato’ di informazioni. Questo porta all’acquisizione delle funzioni ed alla crescita cerebrale.

È ormai assodato che il concetto di neuro plasticità non comprende solo il discorso della crescita neuronale che si verifica nei bambini ma anche le modificazioni dei circuiti neurali preformati.

Quindi il continuo apprendimento determina un funzionamento equilibrato dei due emisferi e un arricchimento delle informazioni. Se un argomento ti interessa particolarmente puoi ritrovarti a pensare ad esso in totale focalizzazione. In questo modo c’è una completa attivazione del lobo frontale con annullamento di tutto ciò che è intorno. Inoltre ciò che di nuovo impari può portarti a riflettere su alcuni schemi mentali che se ti risultano errati puoi intervenire per modificarli.

È la progressiva perdita di interesse verso il nuovo che si verifica negli anni e il sempre maggiore adeguamento a schemi che hai appreso in passato a diminuire l’attività dell’ED.
Un limite è anche dato dall’adeguamento eccessivo a idee, ideologie, religioni, ecc.
Per essere più precisi faccio una distinzione tra fede, il rapporto intimo con la divinità, e religione, regole su come bisogna porsi nei confronti della divinità.

Spesso c’è un bisogno di identificazione e questo viene molto soddisfatto dal senso di appartenenza ad un gruppo.
Quando però l’identificazione è molto forte si rischia di perdere la propria identità e di chiudersi totalmente a ciò che è nuovo e/o diverso.
Ricordo che l’utilizzazione continua di un determinato circuito neurale porta ad un rafforzamento sempre maggiore di quest’ultimo.
Cosa succede quindi. Nuove o diverse informazioni giungono all’emisfero destro per un’iniziale analisi ed elaborazione. Tale emisfero compie un’analisi oggettiva dell’informazione poiché non è condizionato da memorizzazioni precedenti.
Tale risultato viene però bloccato quando è inviato all’emisfero sn poiché non consono con gli schemi sempre più rafforzati posseduti da quest’ultimo.

Occorre quindi mantenere sempre viva la curiosità chiedendosi sempre “perché”.

Questo dovrebbe essere un processo costante da applicare in ogni situazione. Se ascoltiamo una notizia, se discutiamo con qualcuno, ecc.

Capire, conoscere a fondo. La conoscenza continua costituisce un arricchimento personale, crea nuovi circuiti neurali, rappresenta la base per modificare circuiti preformati, consente di fruire dell’arricchimento che ciascun emisfero fornisce ad ogni percezione. E potremmo aggiungere che contribuisce a mantenere il cervello sempre ‘giovane’!

Questo discorso si collega al concetto di trilogia mentale che ho illustrato in un precedente articolo (Motivazione e Cambiamento: La Trilogia Mentale) e che riassumo così: pensiero+emozione=motivazione!

Se impari a riflettere su ogni aspetto della tua vita potrebbe insorgere il desiderio di saperne di più. Quindi si associa un’emozione che insieme alla riflessione genera motivazione.

Di conseguenza si passa all’azione.

Apprendi qualcosa di nuovo che può rappresentare l’inizio di una nuova attivazione di pensiero ed emozione e quindi nuova motivazione.

La teoria di Goldberg ti offre una visione più completa e globale del cervello attribuendo inoltre un ruolo fondamentale all’apprendimento e quindi alla memoria.
Affronteremo il discorso della memoria in articoli successivi. Leggi tutto...

giovedì 4 marzo 2010

Emisfero Sn, Emisfero Dx: Due Cervelli? (II parte)

Articolo pubblicato su PiuChePuoi.it

Riprendiamo il discorso sull'attività degli emisferi cerebrali e sulla comprensione del risultato globale.

Per valutare meglio il concetto del funzionamento sincrono e simultaneo dei due emisferi consideriamo gli studi condotti su pazienti con lesioni all’emisfero destro.

Due ricercatori dell’Istituto S. Lucia di Roma, Fabrizio Doricchi e Chiara Incoccia, hanno studiato come si comporta l’emisfero sinistro quando l’emisfero destro è in uno stato di “eclissi” a causa di una lesione indotta da un ictus.

Gli studiosi del S. Lucia hanno mostrato a una persona colpita da una lesione dell’emisfero destro un grande cerchio formato da tanti piccoli cerchietti: l’emisfero di sinistra non è stato in grado di percepire il disegno nella sua globalità e di riferire cosa aveva visto, anche se la persona era in grado di individuare, e a richiesta di cancellare uno a uno tutti i cerchietti.

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