Benvenuti

Ciao a tutti. Il mio nome è Luigi Sardo. Ho deciso di nominare il mio blog medicinamanonsolo perchè sono un medico e precisamente neurochirurgo pediatra. Sono quindi inseriti argomenti di carattere medico ed è possibile, per chi vuole, chiedere delle consulenze. Il manonsolo sta ad indicare che non voglio solo trattare temi di medicina ma anche altri argomenti. Ad esempio sono molto interessato al discorso del lavoro online quindi inserirò articoli inerenti e anche materiale da scaricare. Potremo discutere di golf che è il mio sport preferito. Ma possiamo trattare tanti argomenti in base alle vostre proposte che spero arrivino. Anzi mi piacerebbe discutere di questioni di cui ho poca o nessuna conoscenza in modo da arricchire il mio bagaglio culturale.

Questo blog è diviso in diverse sezioni nelle quali verranno trattati vari temi.
Le sezioni sono: Medicina e Chirurgia, Economia e Finanza, Web Marketing, Scienze Sociali e Umanistiche, Espressioni Artistiche: Pittura E Dintorni, Arti.
A destra trovate i link che vi porteranno alle varie sezioni.
Ogni sezione è affidata ad un autore diverso.
La sezione Medicina e Chirurgia sarà curata da me.
La sezione Economia e Finanza sarà gestita dal Dott. Paolo Sardo, Consulente Fiscale e Finanziario, mentre la sezione Socialmente sarà affidata al Dott. Gennaro Ponzo, Sociologo e Counselor Sociale.
Per la sezione Espressioni Artistiche: Pittura E Dintorni il referente sarà Nello Bruno autore di numerosi quadri esposti in diverse mostre e la sezione Arti sarà controllata dal Prof. Giuseppe Sessa insegnante di Storia dell'Arte.
La sezione Web Marketing sarà curata dal Dott. Paolo Sardo e da me.
In questa pagina invece si potrà discutere pure di altri argomenti.

Bene. A questo punto vi lascio e vi auguro buon viaggio. A presto

mercoledì 18 marzo 2009

Vecchie e nuove forme di sofferenza mentale

Il Professor Massimo Biondi, Direttore del Dipartimento di Scienze psichiatriche dell'Università "La Sapienza" di Roma, ci descrive come negli ultimi tempi si è assistito ad un progressivo mutare delle forme e frequenze dei disturbi psicopatologici.

Qual'è l'impatto che il cambiamento della società ha avuto sulle strutture psichiche e sulla sofferenza mentale?

La famiglia è cambiata. Il genitore non è più una figura autoritaria. Le vecchie patologie presenti nell'Ottocento e nei primi del Novecento sembrano somparse come l'isteria.
Sono presenti nuove forme (Anoressia, Disturbo da ansia sociale, Disturbo di panico, Disturbi dell'umore nei bambini e negli adolescenti, Disturbo da deficit dell'attenzione e iperattività).

Altro aspetto interessante è che alcuni comportamenti un tempo considerati patologici non rientrano più nell'elenco dei disturbi mentali come è stato per l'omosessualità. Comportamenti sessuali un tempo definiti perversi possono oggi far parte della sessualità normale.

Un altro esempio è dato dalla depressione la quale è più che triplicata nel secondo dopoguerra ed è destinata a diventare una delle patologie più importanti insieme a malattie cardiovascolari e tumori.

Sembra però mutata la sofferenza depressiva. Un tempo era centrata su vissuti di colpa, riduzione dell'autostima, sintomi fisici (riduzione della spinta vitale, alterazione dei ritmi circadiani, perdita di peso e appetito).
Oggi si parla perlopiù di fatica, scontentezza, inadeguatezza, senso di vuoto, piuttosto che di una vera riduzione della spinta vitale e dell'umore.

Biondi fa un'attenta analisi e la sua ipotesi è che ciò può essere legato alla standardizzazione dei ruoli e alle abilità necessarie per il lavoro altamente specializzato. La necessità di adattarsi ad un "tempo" definito in minuti e secondi unico per tutti. Si è ridotto di importanza il tempo "soggettivo" basato su ritmi naturali di luce e buio, ritmo dell'organizzazione del lavoro basato sul senso di energia e stanchezza.

Biondi prosegue nella sua analisi mettendo in risalto l'importanza sul piano della sofferenza psichica dell'urbanizzazione e del sovraffollamento delle città, della temporizzazione di riposo e vacanze, della percezione che un lavoro è accettato solo se "realizza", degli sforzi in molte attività lavorative competitive, oltre poi alle prestazioni in ruoli privati (amore, sesso, famiglia) e nel riposo (vacanze, sport, acquisti, casa, tempo libero).

Questa considerazioni di Biondi è estremamente interessante. Siamo ormai abituati a pensare che non dobbiamo fermarci. Se ci fermiamo ci sentiamo irrealizzati. Occorre lavorare per poter vivere. E' questo è normale. Però bisogna andare in palestra, bisogna andare in vacanza, bisogna uscire, bisogna.... Ma sono reali bisogni? Quanto di ciò che facciamo è realmente ciò che vogliamo o perchè così fan tutti?
E se imparassimo a godere di un pò di sano ozio? Il classico dolce far niente. Pensateci. Ne parleremo eventualmente in un prossimo post.

Biondi mette in evidenza che è sorprendente come l'allungarsi dell'età media, del benessere materiale e il miglioramento della qualità di vita non vanno automaticamente di pari passo con il senso di benessere psichico e di serenità.

Le conclusioni sono certamente complesse. Biondi sostiene che un punto di riferimento fondamentale resto il concetto di "disagio della civiltà" di Freud, che affermava che il costo psichico di questa società è maggiore di quelle precedenti.
Cioè questa società offre all'uomo moderno maggiore sicurezza a costo però di maggiori problemi psichici dovuti all'esigenza di adattarsi ad una struttura sociale più complessa.

Aumentando quindi gli standard e le regole aumenta anche il numero di persone che non vi stanno dentro o che hanno difficoltà ad adeguarvisi.
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