Benvenuti

Ciao a tutti. Il mio nome è Luigi Sardo. Ho deciso di nominare il mio blog medicinamanonsolo perchè sono un medico e precisamente neurochirurgo pediatra. Sono quindi inseriti argomenti di carattere medico ed è possibile, per chi vuole, chiedere delle consulenze. Il manonsolo sta ad indicare che non voglio solo trattare temi di medicina ma anche altri argomenti. Ad esempio sono molto interessato al discorso del lavoro online quindi inserirò articoli inerenti e anche materiale da scaricare. Potremo discutere di golf che è il mio sport preferito. Ma possiamo trattare tanti argomenti in base alle vostre proposte che spero arrivino. Anzi mi piacerebbe discutere di questioni di cui ho poca o nessuna conoscenza in modo da arricchire il mio bagaglio culturale.

Questo blog è diviso in diverse sezioni nelle quali verranno trattati vari temi.
Le sezioni sono: Medicina e Chirurgia, Economia e Finanza, Web Marketing, Scienze Sociali e Umanistiche, Espressioni Artistiche: Pittura E Dintorni, Arti.
A destra trovate i link che vi porteranno alle varie sezioni.
Ogni sezione è affidata ad un autore diverso.
La sezione Medicina e Chirurgia sarà curata da me.
La sezione Economia e Finanza sarà gestita dal Dott. Paolo Sardo, Consulente Fiscale e Finanziario, mentre la sezione Socialmente sarà affidata al Dott. Gennaro Ponzo, Sociologo e Counselor Sociale.
Per la sezione Espressioni Artistiche: Pittura E Dintorni il referente sarà Nello Bruno autore di numerosi quadri esposti in diverse mostre e la sezione Arti sarà controllata dal Prof. Giuseppe Sessa insegnante di Storia dell'Arte.
La sezione Web Marketing sarà curata dal Dott. Paolo Sardo e da me.
In questa pagina invece si potrà discutere pure di altri argomenti.

Bene. A questo punto vi lascio e vi auguro buon viaggio. A presto

giovedì 25 febbraio 2010

Emisfero Sn, Emisfero Dx: Due Cervelli? (I parte)

Articolo Pubblicato su PiuChePuoi.it

Il nostro cervello è costituito da due emisferi collegati fra loro mediante un grosso fascio denominato corpo calloso, composto da milioni di fibre nervose.

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Alcune funzioni sono comuni ai due emisferi, altre sono specifiche per ogni emisfero.

Il principale compito consiste nel controllo della metà opposta del corpo. Quindi l’emisfero sinistro controlla la metà destra e il destro quella sinistra. L’area motoria invia i comandi per il movimento ai muscoli localizzati nella metà somatica opposta. Anche le aree della sensibilità sono così strutturate. Tutte le sensazioni che provengono dalla metà destra del corpo raggiungono l’area somatosensitiva sinistra e viceversa.

Questo vale anche per la vista. Le vie visive sono strutturate in maniera tale che l’emicampo visivo di destra viene proiettato all’area visiva primaria del lobo occipitale sinistro mentre tutto l’emicampo visivo sinistro è proiettato all’area visiva destra. Chiaramente tale distribuzione vale anche per gli stimoli acustici.

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Nello sviluppo evolutivo degli animali fino ad arrivare all’uomo si è arrivati ad una maggiore estensione dei lobi frontali, sede dei processi cognitivi, e ad una specializzazione emisferica. Infatti nell’uomo si sono create le aree del linguaggio che sono localizzate nell’emisfero sinistro.

Per molto tempo però non sono state chiare quali erano le facoltà specifiche dei due emisferi.

Le prime scoperte
Nell’ormai lontano 1864 il neurologo francese Paul Broca si rese conto, per la prima volta, che parliamo e comprendiamo il significato delle parole grazie all’emisfero sinistro: nelle maggior parte delle persone i centri del linguaggio sono infatti localizzati a sinistra cosicché i danni che colpiscono questo emisfero comportano la perdita della capacità di articolare o comprendere la parola, parlata o scritta che sia.

In seguito agli studi di Broca e del suo collega tedesco Carl Wernicke l’emisfero sinistro è stato quindi definito “dominante” in quanto esso sarebbe al centro di una delle più importanti attività della mente umana, il linguaggio appunto.

E l’emisfero di destra? Per lunghi anni la metà destra del nostro cervello è stata, se non disprezzata, considerata come un’entità di second’ordine, meno nobile, evoluta e importante di quella sinistra che non è soltanto responsabile delle attività linguistiche ma anche di ogni forma di logica consequenziale, basata sull’analisi passo-passo della realtà, sul ragionamento di tipo matematico e via dicendo.

Cervello diviso
Importanti informazioni sono state ottenute dallo studio di persone a cui era stata effettuata la sezione del corpo calloso, il ponte di fibre che unisce i due emisferi, per forme di epilessia intrattabile allo scopo di impedire la diffusione delle crisi da una parte all’altra e quindi l’intensità.

Ad una persona che era stata sottoposta a questo tipo di intervento, fu mostrata, con una particolare tecnica in modo che fosse analizzata solo dall’emisfero destro, l’immagine di un nudo. La persona disse di non aver visto nulla in quanto il centro del linguaggio, situato a sinistra, non aveva ricevuto nessuna informazione sull’immagine erotica “vista” dall’emisfero destro, eppure, malgrado l’impossibilità di definire linguisticamente e di essere conscio dell’immagine osservata, arrossì visibilmente, segno che l’emisfero destro aveva analizzato l’immagine e comunicato l’emozione ai centri vegetativi che dilatano i capillari sanguigni della faccia facendoci arrossire.

(In ragione dei problemi che questi pazienti possono presentare, oggi non si pratica più la sezione completa del corpo calloso (callosotomia) ma, se è necessario, ci si limita a sezionare solo i 2/3 anteriori al massimo. Si è visto che in questo modo non si verificano gli effetti della disconnessione completa).

Da tali studi si è giunti alla conclusione che l’emisfero sinistro è specializzato nelle funzioni linguistiche, nell’astrazione e nella percezione e rappresentazione del mondo circostante. È la mente cosciente sede dell’Io, quindi possiede la conoscenza del (percezioni di noi e degli altri) e il concetto di spazio-tempo. Si sente un Io separato, analizza le informazioni in modo razionale, si esprime mediante la scrittura, le parole e l’uso di un linguaggio logico matematico.

L’emisfero destro è specializzato nella percezione di figure, strutture e contesti nella loro globalità. È la sede dell’inconscio, usa un linguaggio fatto di immagini e per questo evocativo. In altri termini è il linguaggio dei sogni, immaginativo e persuasivo, fa uso di aforismi, aneddoti, metafore, prescrizioni comportamentali, ecc. E’ quindi sognatore, simbolico, affettivo e si sente parte di un tutto. Elabora le informazioni in modo intuitivo e immediato, possiede un linguaggio assai povero. Non possiede il concetto di spazio-tempo. E’ capace di giudizi percettivi rapidi, del tipo scappa o attacca.

Da tali concetti sembra quasi che in noi coesistono due cervelli o addirittura due personalità. Il “freddo” emisfero sinistro e il “caldo” emisfero destro. Rigido, logico, razionale il primo. Fantasioso, creativo e intuitivo il secondo.

Si ritiene che gli aspetti “positivi” dell’emisfero sinistro però sono quelli di aver pianificato la società umana con modelli collettivi, ripetitivi in tutti gli ambiti della vita sociale. Ciò ha favorito la distribuzione planetaria delle conoscenze raggiunte dall’evoluzione umana, dando vita, inoltre, alla tecnologia che produce strumenti in grado di potenziare le possibilità operative e percettive dell’emisfero sinistro.

Io non sono molto d'accordo su queste rigide schematizzazioni. Io sostengo che bisogna considerare il cervello nella sua interezza. Affermo sempre che noi siamo il nostro cervello. Noi siamo il risultato di tutta l’attività cerebrale. Come dicevo nel precedente articolo (Cervello: Come funziona) le suddivisioni in aree cerebrali sono tutte distinzioni che ci aiutano a descrivere il cervello. La realtà è però che tutte funzionano all’unisono in un concerto quasi sempre eseguito alla perfezione.

Le nostre percezioni, sensazioni, elaborazioni sono il risultato dell’attività di entrambi gli emisferi. Ciascuno ha il suo ruolo nel conferire specifiche caratteristiche ed alla fine noi abbiamo coscienza del risultato finale del lavoro di entrambi.

Si ritiene che l’emisfero destro sia maggiormente connesso con le emozioni. Però è dimostrato che l’emisfero cerebrale destro è dominante per le emozioni negative, mentre l’emisfero di sinistra per quelle positive. Quando l’emisfero destro è danneggiato i pazienti hanno accesso solo alle emozioni positive, all’opposto i pazienti con lesioni all’emisfero sinistro sarebbero più inclini a soffrire di depressione.

Può sembrare un controsenso che l’emisfero sinistro logico e razionale elabori le emozioni positive mentre l’emisfero destro creativo intervenga nelle emozioni negative. E allora? Questo sta a significare che non possiamo limitarci a considerare le singole aree. Il funzionamento del cervello è globale non a settori. E' il cervello nel suo insieme che contribuisce a creare il nostro sè. Il cervello è molto più che la somma delle sue parti.

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giovedì 18 febbraio 2010

Cervello: Come Funziona

Articolo pubblicato su PiuChePuoi.it

L’encefalo, nel linguaggio colloquiale definito cervello, è la sede delle nostre attività cognitive (pensiero, memoria, percezione). In quest’organo avviene la rappresentazione del mondo attinta con i cinque sensi (vista, udito, tatto, olfatto e gusto) e da qui partono i comandi motori che attivano i muscoli dando origine a ogni nostro comportamento. Tra questi due estremi (percezione-movimento) si collocano le emozioni e tutto la spazio dedicato alla creazione di immagini mentali e ricordi: lo spazio del pensiero.

L’encefalo umano pesa circa 1300 grammi, i suoi emisferi cerebrali sono enormemente sviluppati e presentano pieghe (circonvoluzioni e solchi) che ne aumentano ulteriormente volume e superficie.
L’encefalo è costituito da un numero astronomico di cellule e fasci di fibre nervose che collegano un’area a un’altra; vi è una rappresentazione delle parti del corpo (mani, bocca, gambe) in aree ben identificate della corteccia cerebrale e delle strutture sottocorticali (rappresentazione somatotopica).

Il cervello, insieme con midollo spinale, tronco cerebrale e cervelletto, costituisce il sistema nervoso centrale.

Esiste poi un sistema nervoso periferico costituito dai nervi che dal sistema nervoso centrale si portano a tutte le parti del corpo.

Il cervello è costituito da due emisferi: emisfero sinistro ed emisfero destro. I due emisferi cerebrali sono uniti da un’enorme connessione costituita da milioni di fibre nervose (corpo calloso) che consente il loro funzionamento integrato. I due emisferi svolgono funzioni leggermente differenti (lateralizzazione). Il cervello sinistro è predominante per il linguaggio e per la risoluzione di problemi, mentre quello destro eccella nei compiti di tipo visivo e spaziale. L’emisfero sinistro è molto più cosciente di quello destro, afferma il neurologo Michael Gazzaniga.


Gli emisferi cerebrali, che nell’immaginario rappresentano le sfere elevate del pensiero, non sono il vertice di una gerarchia. Non esiste infatti alcuna scala gerarchica tra le varie aree, bensì una specializzazione e una cooperazione.


Lo dimostra la percezione visiva. Essa ha origine dalla parte nervosa dell’occhio, la retina; di qui raggiuna struttura sottocorticale, il talamo, per poi proiettarsi verso la corteccia visiva. Ma, a sua volta, la corteccia visiva è connessa con altre parti della corteccia cerebrale e comunica con il talamo visivo. Questo ritorno circolare di informazione è un sistema di elaborazione cui l’encefalo ricorre sistematicamente.

Gli studi sulla visione dimostrano che nel cervello non avviene una riproduzione fotografica del mondo. In una fase iniziale ogni immagine viene prima scomposta in base al colore, alla forma, al movimento, allo sfondo. Successivamente questi elementi vengono associati a ricostruire l’immagine stessa. Poi il cervello cerca nel proprio archivio se è presente un’immagine simile. Una volta trovata attribuisce il nome e la funzione alla nuova immagine.

Oltre ai 5 sensi siamo provvisti di altri sistemi sensitivi. Le informazioni sulla gravità ci forniscono il cosiddetto senso dell'equilibrio. Possiamo percepire le posizione degli arti e l'angolazione delle articolazioni. Questi sensi, come la propriocezione (il monitoraggio interno della posizione del corpo e degli arti) e la chinestesi (il continuo monitoraggio dei movimenti) ci aiutano a guidare gli arti quando eseguiamo i movimenti.

Anche per generare il movimento è necessario il dialogo tra strutture cerebrali differenti. Le principali strutture che controllano questa funzione sono la corteccia motoria, la corteccia premotoria, il cervelletto e i gangli della base, implicati nell’equilibrio, nell’apprendimento, nella coordinazione e memorizzazione dei movimenti.


L'attività dei gangli della base comincia appena un attimo prima che abbia inizio un particolare tipo di movimento. Quando chiudete gli occhi e cercate di toccarvi la punta del naso, ad esempio, la parte più grossolana del movimento - portare la mano da dove si trova ad una posizione molto vicina al vostro naso - rappresenta lo stimolo adatto all'attivazione dei gangli basali.


Il cervelletto ha un ruolo fondamentale nel controllo del tono muscolare, del mantenimento della postura e nella coordinazione dei movimenti. Quando si eseguono movimenti elaborati, il cervelletto determina la reale posizione delle varie parti del corpo in un dato momento e la compara con quella correlata al movimento desiderato. Quando muovete le dita per toccarvi la punta del naso, i gangli basali intervengono nel movimento grossolano della vostra mano verso l'area generica in cui si trova il vostro naso, ma è il cervelletto che guida l'avvicinamento finale sul punto preciso di contatto. Il cervelletto inoltre è estremamente importante per l'esecuzione di movimenti rapidi, consecutivi e simultanei, quali ad esempio i movimenti sofisticati di una dattilografa o di un musicista provetto.

Altre strutture collocate sotto la corteccia (sottocorticali), di volume enormemente inferiore alla corteccia stessa, sono fors’anche più importanti, perché presiedono alla parte emozionale del nostro comportamento e regolano le funzioni vitali (respirazione, battito cardiaco, temperatura corporea). Possiamo, per intenderci, avere una vita di relazione pressoché normale pur privi di un emisfero cerebrale, ma la nostra sopravvivenza sarebbe a rischio o fortemente menomata in seguito a una lesione a un piccolo nucleo del tronco cerebrale o all’ipotalamo, aree al confronto minuscole.

La nostra sfera emozionale si gioca in una struttura ad anello - perciò definita sistema limbico - della corteccia, comprendente diverse aree. Tra esse l’ipotalamo.Tale struttura genera i ritmi che si alternano ogni giorno nell’organismo (ritmi circadiani) e regola la temperatura corporea. L’ipotalamo comunica mediante sostanze chimiche rilasciate nel sangue che, a distanza, regolano l’attività di altri organi. L’amigdala (una massa di nuclei nascosta nel lobo temporale), l’ippocampo, la circonvoluzione del cingolo, il fornice (un voluminoso fascio di fibre nervose) sono altre strutture limbiche con cui la corteccia controlla le emozioni e origina la memoria.


Il sistema nervoso agisce ed è a sua volta modificato dal sistema endocrino, ovvero l’insieme di ghiandole che regolano il metabolismo del nostro corpo, vale a dire ipofisi, ghiandole surrenali, ghiandole sessuali, tiroide. E’ un sistema di controllo cosiddetto a retroazione, dove gli effetti si ripercuotono sulle cause. L’ipotalamo controlla l’ipofisi, la quale orchestra tutte le altre ghiandole endocrine, comprese quelle sessuali. Gli ormoni sessuali prodotti da quest’ultime creano di ritorno sottili differenze tra il cervello femminile e quello maschile.

Sembra pertanto che gli uomini in media eseguano compiti di tipo spaziale meglio delle donne, siano più bravi nei test di ragionamento matematico e di orientamento lungo un percorso. Che siano inoltre più precisi nei test di abilità motoria, come la guida o la precisione di mira. Le donne prevarrebbero invece in prove che richiedono la rapida identificazione di somiglianze, avrebbero un linguaggio più fluido, e sarebbero più brave nel calcolo aritmetico e nella esecuzione di alcuni lavori manuali di precisione.

Aree corticali e aree sottocorticali; aree cognitive e aree emozionali; aree sensoriali e aree motorie. Tutte distinzioni che ci aiutano a descrivere il cervello. La realtà è però che tutte funzionano all’unisono in un concerto quasi sempre eseguito alla perfezione.
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venerdì 12 febbraio 2010

Cervello: Com'è Fatto

Il cervello rappresenta una parte di ciò che viene definito sistema nervoso. Quest’ultimo viene distinto in sistema nervoso centrale e sistema nervoso periferico.

Il sistema nervoso centrale è costituito dall’encefalo e dal midollo spinale. L’encefalo è contenuto nel cranio e comprende il cervello propriamente detto ed il tronco encefalico. Il midollo spinale è contenuto nella colonna vertebrale.

Il sistema nervoso periferico comprende tutti i nervi che dal cervello e dal midollo spinale si portano ai muscoli, agli organi, alle ghiandole e a tutti gli altri tessuti.

Vi è anche una terza componente, il sistema nervoso autonomo, costituito dal parasimpatico e dall’ortosimpatico che controlla l’omeostasi e le funzioni degli organi interni.




La maggior parte del cervello è costituita dai due grossi emisferi pari e simmetrici situati a destra e a sinistra e che costituiscono la corteccia cerebrale.



La corteccia di ogni emisfero è ulteriormente suddivisa in quattro sezioni, o lobi, da incavi profondi detti solchi.

I lobi vengono distinti in frontale, parietale, temporale e occipitale.

La struttura denominata corpo calloso è costituita da fibre che collegano i due emisferi.


In questa sezione si visualizza un altro lobo, il lobo limbico, che ha la forma di una C e circonda in alto e posteriormente il corpo calloso e continua in una struttura che si trova internamente al lobo temporale denominata ippocampo (così chiamato perchè ha la forma di un cavalluccio marino).



Anteriormente all’ippocampo è presente una formazione tondeggiante, l’amigdala (così chiamato per il suo aspetto a forma di noce).

Nella parte centrale del cervello è presente una struttura denominata diencefalo costituita dal talamo e dall’ipotalamo.

Il talamo è costituito da diversi nuclei ed è una stazione centrale che riceve tutte le informazioni provenienti dall’organismo e dagli organi di senso. Parte di queste informazioni vengono poi inviate alla corteccia cerebrale e quindi raggiungono il livello di coscienza e vengono da noi percepite. Di tutte le informazioni che il talamo non invia alla corteccia non abbiamo percezione perchè non necessitano del controllo della corteccia cerebrale.
L’ipotalamo controlla le funzioni viscerali e l’attività delle ghiandole mediante il rilascio di ormoni.

Sempre nella parte centrale del cervello sono presenti delle strutture denominate nuclei della base che esercitano un’importante funzione nel controllo dei movimenti volontari. Inoltre determinano le modificazioni della mimica facciale in relazione alle emozioni (sorriso se si è felici, sguardo truce se arrabbiati, ecc.) Un danno a questo livello può essere responsabile del morbo di Parkinson caratterizzato da andatura a piccoli passi, tremore delle mani, difficoltà ad eseguire movimenti fini. Inoltre è presente amimia. Il soggetto mantiene quasi sempre la stessa espressione anche in presenza di diversi stati d’animo.



La struttura centrale allungata (brain stem) rappresenta il tronco encefalico che continua in basso con il midollo spinale.

All’interno del tronco encefalico vi sono i nuclei da cui originano i cosiddetti nervi cranici che controllano diverse funzioni a livello della testa come movimenti oculari, muscolatura della faccia, sensibilità del viso, deglutizione, ecc.
Inoltre a questo livello vi sono i centri che controllano il battito cardiaco e il respiro. Vi è inoltre una struttura denominata formazione reticolare responsabile dello stato di veglia. Un danno del tronco encefalico può infatti provocare il coma o la morte per arresto cardiorespiratorio.
Posteriormente al tronco cerebrale è presente il cervelletto. Anch’esso ha un ruolo fondamentale nel controllo del movimento ed inoltre dell’equilibrio. Un danno a questo livello provoca instabilità nella marcia (il soggetto cammina come un ubriaco), tremore durante l’esecuzione di un movimento ed imprecisione nei movimenti stessi.

Lobo frontale
Il lobo frontale rappresenta circa 1/3 dell’intero cervello umano. La corteccia prefrontale costituisce più della metà del lobo frontale ed è particolarmente sviluppata nell’uomo. La corteccia frontale è suddivisa in:- Corteccia Motoria- Corteccia Prefrontale. La corteccia motoria comprende l’Area Motoria Primaria e le aree motorie non-primarie: area premotoria e area supplementare motoria. La corteccia prefrontale ha connessioni reciproche con tutti i sistemi sensoriali e motori, sia corticali che sottocorticali. Inoltre la corteccia prefrontale è interconnessa con strutture coinvolte nella memoria, emozioni e rinforzi, sia positivi che negativi. Grazie all’ampia rete di connessioni anatomiche, la corteccia prefrontale ha accesso ad una varietà di informazioni interne ed esterne all’organismo. La corteccia prefrontale opera la sintesi di queste varie informazioni allo scopo di regolare una gamma di processi mentali e comportamenti.

Lobo parietale
La parte anteriore dei lobi parietali integra gli stimoli sensitivi per il riconoscimento e il ricordo di forme, strutture e pesi. Le aree più posterolaterali consentono accurate relazioni visuo-spaziali, nonché l’integrazione della propiocezione (senzo di posizione dei vari segmenti corporei) con le altre sensibilità, per rendere possibile la percezione delle traiettorie degli oggetti in movimento. In quest’area è anche generata la percezione della posizione delle varie parti del corpo. Nell’emisfero dominante, l’area parietale inferiore è preposta alle funzioni matematiche ed è strettamente correlata al riconoscimento del linguaggio e alla memoria per le parole. Il lobo parietale, non dominante, integra il lato sinistro del corpo con l’ambiente circostante.

Lobo temporale
I lobi temporali elaborano il riconoscimento visivo, la percezione uditiva, la memoria e l’affettività. Pazienti con lesione acquisita unilaterale del lobo temporale destro perdono in genere l’acuità per gli stimoli uditivi non verbali (p. es. per la musica). La lesione del lobo temporale sinistro compromette gravemente il riconoscimento, la memoria e la produzione del linguaggio. I pazienti con foci epilettogeni, nelle parti mediali limbico-emozionali del lobo temporale, vanno in genere incontro a crisi parziali complesse, caratterizzate da umore incontrollabile e funzioni cognitive, emotive e vegetative anomale. Talvolta, questi pazienti presentano alterazioni della personalità, caratterizzate da irritabilità, misticismo e ossessività. Negli uomini, può esserci calo della libido.

Lobo occipitale
Il lobo occipitale è responsabile dell’ elaborazione delle informazioni visive. Le cellule in questa struttura sono altamente specializzate poiché le informazioni che arrivano dagli occhi sono elaborate in un modo gerarchico dalle informazioni visive semplici, quali i contrasti nell’ oscurità e nella luce, alle informazioni più complesse come figure. Ogni strato delle cellule elabora una funzione specifica dell’immagine visiva e trasmette l’immagine allo strato seguente delle cellule.
Quindi, ogni strato successivo delle cellule può fornire le informazioni supplementari all’immagine mentale fino a determinare il relativo significato. Il lobo occipitale di sinistra elabora le informazioni dal vostro occhio di destra mentre il lobo occipitale di destra riceve le informazioni dall’occhio opposto. Il danno del lobo occipitale può provocare i vari deficit visivi. Leggi tutto...

lunedì 8 febbraio 2010

Che cos'è il Cervello?

Nei precedenti articolo abbiamo discusso quali sono i processi mentali alla base della motivazione ad agire in vista di un cambiamento. Abbiamo anche analizzato la funzione di alcune aree cerebrali.
A questo punto penso sia utile capire un po’ cos’è il cervello, come funziona. Avere una visione d’insieme poiché parlando di aree sembra quasi che il cervello sia costituito da diversi compartimenti.
In realtà il cervello è un tutt’uno e le funzioni di un’area influenzano quelle di un’altra e viceversa.

Allora cos’è il cervello?



Il cervello è un organo specializzato che consente ad un organismo di svolgere le funzioni che gli consentono di vivere.

Cosa rende unico il nostro cervello rispetto a quello degli altri animali? Noi non possiamo volare come gli uccelli e neppure scalare una montagna agilmente come un puma, tuttavia rispetto a tutti gli altri animali possediamo una maggiore capacità di analisi e siamo in grado di risolvere problemi molto complessi. Possiamo costruire aerei e quindi volare molto più in alto di un’aquila e possiamo trasmettere i piani di costruzione alle generazioni future in modo che possano a loro volta costruire aeroplani e persino migliorarne le funzioni.

La capacità unica del cervello umano di utilizzare il linguaggio ha reso possibile anche lo sviluppo della scrittura. Noi possiamo tramandare le nostre opere alle generazioni successive, come nessun altro animale può fare.

L’altro aspetto che contraddistingue il nostro cervello è la presenza dell’autocoscienza vale a dire la coscienza di sè. Sappiamo di esistere.

Le funzioni cerebrali sono simili in ognuno di noi. Tuttavia l’attività dei neuroni crea in ciascun individuo un sè diverso dall’altro.

Come avviene ciò? Gli stimoli sensoriali vengono trasmessi alla corteccia cerebrale dove si creano delle mappe neuronali continuamente aggiornate del mondo esterno, dei fatti che ci accadono, del luogo in cui ci troviamo. Le immagini sono in un certo senso le stesse in ognuno di noi. Però ogni immagine viene elaborata in maniera differente in ciascun individuo perché differenti sono le informazioni genetiche e le esperienze immagazzinate. Grazie quindi a questo complicato processo integrativo ognuno di noi crea dall’interno un suo proprio mondo.

Le funzioni del cervello sono molteplici e numerose attività si svolgono contemporaneamente.




In questo momento l’azione principale della tua mente è quella di leggere.

Nello stesso momento si stanno verificando altri processi: riconoscere i simboli, collegare tali simboli fino a formare delle parole e dare ad esse dei significati, quindi integrare tali significati a formare dei pensieri. Mentre focalizzi la tua attenzione stai più o meno bloccando tutti i rumori di fondo che pervengono al tuo orecchio: i bisbigli delle persone attorno a te, il rumore dei passi, quello del traffico o il ticchettio di un orologio.

Inoltre non percepisci altri impulsi che pervengono al cervello attraverso altri canali sensitivi: dove sono le tue braccia e le tue gambe e la posizione che hai assunto senza accorgerti; la localizzazione degli oggetti nella stanza; l’ora del giorno; il posto dove sei ora rispetto a quello dove vivi.

Il tuo cervello controlla costantemente tutte queste informazioni e le aggiorna man mano. Il tuo cervello compie infinite azioni al di fuori dell’attenzione volontaria. Controlla accuratamente il ritmo del tuo respiro in modo da mantenere costante la quota di ossigeno nel sangue e, contemporaneamente, controlla la pressione sanguigna in modo da far pervenire alla tua testa sangue sempre nuovo ed ossigenato. Controlla e regola quasi tutte le altre attività vegetative del tuo organismo, come la quota di sostanze nutritive presenti in circolo; la temperatura corporea; la quota di liquidi che il tuo corpo necessita per mantenere l’equilibrio biochimico.

Il cervello è sempre impegnato in queste e in molte altre attività ed è sempre in grado di attivarsi in caso di emergenza.

Se scoppia un incendio, il tuo cervello generalmente è in grado di farti correre immediatamente, eventualmente salvare qualcuno, di farti raggiungere in fretta la porta e di farti scappare e contemporaneamente adegua la tua pressione sanguigna e l’ossigenazione del tuo sangue ai livelli necessari.

In generale possiamo dire che tutte le attività cerebrali rientrano in 5 categorie generali: sensibilità, movimento, regolazione interna, riproduzione e adattamento all’ambiente circostante.

Sensibilità
Noi percepiamo il mondo circostante attraverso i cinque sensi: la vista, l’udito, il gusto, l’olfatto e la sensazione somatica, cioè il tatto. Ognuno di questi sensi possiede suoi organi e circuiti specifici del sistema nervoso tramite i quali viene canalizzata l’informazione.
Esiste un altro tipo di sensibilità. Nelle strutture osse laterali del cranio e posteriormente all’orecchio, si trova un complesso di strutture chiamato apparato vestibolare tramite il quale noi siamo in grado di controllare l’equilibrio.

Movimento
Nel corpo avvengono due diversi tipi di movimento: i movimenti volontari – che li puoi controllare quando vuoi - e i movimenti involontari, quelli che non puoi controllare.
I movimenti volontari sono quelli che fai quando muovi gli arti, la bocca, ecc. I movimenti involontari sono generalmente limitati alla muscolatura degli organi interni (cuore, tratto intestinale, ecc.)

Regolazione interna
La precisa regolazione dei tuoi organi interni dipende dall’attività di controllo che il sistema nervoso esercita su di loro. Soltanto raramente ti rendi conto che questi organi stanno funzionando.
Quasi mai devi preoccuparti della regolazione della tua temperatura corporea; essa rimane stabile qualsiasi sia il tuo livello di attività. Quando ti rendi conto di aver troppo caldo o troppo freddo, ricorri ad una risposta comportamentale: cambi abbigliamento, cambi stanza o fai ginnastica.
Gran parte delle comunicazioni che intercorrono tra cervello ed organi interni avviene mediante ormoni, sostanze chimiche che sono prodotte da organi o ghiandole e che vengono secreti nel torrente circolatorio. Il cervello possiede cellule recettoriali specifiche per interpretare i messaggi trasportati da queste sostanze biochimiche. Il cervello inoltre produce determinati ormoni che sono rilasciati nel torrente circolatorio e che attivano e regolano determinati processi.

Riproduzione
Il cervello coordina la giusta regolazione ormonale dei testicoli, per la preparazione degli spermatozoi, e delle ovaie per la preparazione degli ovuli, nonchè dell’epitelio uterino interno per l’impianto dell’ovulo fecondato.

Adattamento
Il mondo che ci circonda è in costante evoluzione e se vogliamo sopravvivere dobbiamo saperci adattare alla maggior parte di tali nuove condizioni.
Ci adattiamo a condizioni nuove ricordando come abbiamo risolto una situazione simile in passato oppure difendendoci da essa o rifuggendola. Quando una risposta di adattamento porta ad un cambiamento permanente nel comportamento, si parla di “apprendimento”.

Con l’esperienza, molte delle risposte, cui dobbiamo ricorrere quando ci troviamo di fronte a situazioni particolari, diventano quasi inconsce (ad esempio, mettersi al riparo dalla pioggia oppure reggersi alle apposite maniglie viaggiando con un mezzo pubblico).

Nel prossimo articolo studieremo in generale la struttura di questo organo mirabile.
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lunedì 1 febbraio 2010

Entusiasmo World

Ho una segnalazione importante!

Desidero segnalare una interessante iniziativa riguardante un
nuovo Programma di Sviluppo Personale, Affiliazione e Aiuto Umanitario.

Si tratta dell'EntusiasmoWorld, ed ha come finalità quello di
sviluppare iniziative e strumenti che permettano concretamente
di MIGLIORARE SE STESSI, le PROPRIE FINANZE e
poter dare il PROPRIO CONTRIBUTO AL MONDO.
A me sembra un progetto Entusiasmante...
e non solo per il nome :-), oltre al fatto che è proposto
da realtà e formatori che sono da tanti anni sul web e non solo.

Quello che ti posso dire è che io ho aderito e posso confermarti che
quello che c'è scritto nella pagina di presentazione, c'è per davvero
e penso che sia una reale opportunità di far parte di un ambiente così bello.

Ciò che ho trovato coivolgente è di poter di fornire il proprio aiuto in interventi
volti a sostenere persone che soffrono.

Tutti noi siamo spinti dal desiderio di offrire il nostro piccolo contributo
ma spesso non sappiamo come fare, a chi rivolgerci.
Qui ho trovato la mirabile possibilità di far ciò in maniera
costante ed automatica oltre al fatto di avere a disposizione
materiale utile per un arricchimento personale.

Abbiamo quindi contemporaneamente la possibilità
di iniziare un cammino di sviluppo personale,
di crescita finanziaria e di aiuto concreto ed efficace.

Penso che è qualcosa di veramente nuovo e fantastico
e sono enormemente orgoglioso di farne parte.


Ti invito a dargli un'occhiata cliccando sull'immagine:




Dopo aver visitati il sito, se ti va, fammelo sapere che ne parliamo insieme.
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Motivazione e Cambiamento: Consapevolezza, Meditazione, Visualizzazione

Il primo passo sulla strada del miglioramento è rappresentato dalla consapevolezza, cioè dal divenire cosciente di tutte le manifestazioni interne. Questo può essere effettuato su 3 livelli: corporeo, emozionale, mentale.
A livello corporeo significa prendere coscienza di tutte le sensazioni del tuo corpo cioè se sei teso e dove, contratto, il ritmo del respiro, il battito cardiaco, ecc.
A livello emozionale, come ho già illustrato nel precedente articolo, renderti conto delle emozioni e chiederti il motivo per cui sperimenti determinate emozioni.
A livello mentale osservare i pensieri più frequenti, le fantasie, i ricordi, le immagini. Arrivare quindi ad essere cosciente di qual’è la tua attività interiore, entrare in contatto con essa ed iniziare quindi il processo di trasformazione.
Se scopri di aver paura a causa di pensieri cupi legati a problemi da risolvere incomincia a chiederti se puoi rispondere in modo differente dall’essere preoccupato.
Esistono due metodiche molto interessanti che aiutano notevolmente nell’entrare maggiormente in contatto con se stessi e per creare una risposta diversa alle tue sempre presenti preoccupazioni: la meditazione e la visualizzazione.
I benefici della meditazione sono oggi innegabili. E lo sono anche dal punto di vista scientifico a seguito dei sempre più numerosi studi di ricerca e di osservazione portati avanti dal mondo accademico occidentale.

In particolare Richard Davidson, psicologo e psichiatra nel Laboratory for Affective Neuroscience della University of Wisconsin-Madison, avrebbe osservato che il lobo prefrontale sinistro dei monaci tibetani dediti alla meditazione è continuamente attivato. L’attivazione di quest’area cerebrale è connessa con il buon umore e i sentimenti positivi.
Per questi studi sono state utilizzate tecniche di imaging cerebrale: l’elettroencefalografia ad alta densità (EEG), la magnetoencefalografia (MEG) e la Risonanza Magnetica Funzionale (fRM).
Durante la meditazione di alcuni praticanti esperti si è potuta registrare una maggior coerenza cerebrale (sincronizzazione delle onde cerebrali).
Si è potuto registrare un aumento del neurotrasmettitore domapina nelle aree del cervello che vengono attivate quando si ha un’esperienza piacevole.
Una meditazione regolare contribuisce alla regolazione della produzione di cortisolo, il principale ormone dello stress; all’aumento notturno della melatonina, ormone fondamentale nella sincronizzazione dei ritmi biologici dell’organismo come il ritmo sonno-veglia; la riduzione della noradrenalina, neurotrasmettitore prodotto sia dalle ghiandole surrenali che dal cervello sotto stress; l’aumento della serotonina, neurotrasmettitore molto importante per l’umore poiché ha effetto antidepressivo; l’aumento del DHEA (deidroepiandrosterone) ormone prodotto sia dalle surrenali che dal cervello con diversi ruoli nell’umore e sul sistema immunitario.
Questi studi hanno comunque interessato diversi aspetti della fisiologia umana. A livello cardiocircolatorio ad esempio si è osservata una significativa riduzione del ritmo cardiaco e di quello respiratorio e una riduzione del consumo di ossigeno.
Carosella e Bottaccioli in “Meditazione, psiche e cervello” concludono affermando che gli effetti della meditazione possono essere così riassunti:
• Un rilassamento profondo che non ottunde l’attenzione, anzi la potenzia
• Un maggior controllo dei circuiti neuroendocrini e segnatamente di quello dello stress
• Una maggior coerenza cerebrale, una migliore comunicazione tra gli emisferi, una maggiore capacità di adattamento
La meditazione quindi sembra avere benefici effetti in:
• Disturbi dell’umore, ansia, depressione, con lo sviluppo di un atteggiamento positivo non giudicante
• Gestione del dolore nelle malattie croniche, attraverso lo sviluppo di una diversa percezione di sé e del dolore stesso, e un’attivazione dei circuiti neurovegetativi del “benessere”
• Malattie cardiovascolari e ipertensione, attraverso la regolazione del respiro e la riduzione degli atti respiratori che portano ad una riduzione della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca
• Disturbi respiratori come l’asma, che beneficiano della capacità di controllo volontario sul respiro, indotto dalla meditazione
(Carosella, Bottaccioli: “Meditazione, psiche e cervello”)
L’International Journal of Psychoterapy, organo dell’Associazione Europea per la Psicoterapia, afferma che anche sul versante psicologico e psicoterapeutico la meditazione ha un ruolo importante:
• Sviluppa la pazienza
• Promuove un atteggiamento non giudicante
• Aiuta le persone a vivere bene in situazioni incerte e instabili
• Le stimola a prendere contatto con se stesse e con la propria coscienza
• Sviluppa la responsabilità personale
• Organizza sentimenti che permangono

Per quanto riguarda la visualizzazione, essa consiste nel creare immagini mentali nelle quali si vede se stessi in situazioni desiderate o nell’aver ottenuto un oggetto tanto ambito.
Puoi praticare una visualizzazione solo cognitiva in cui ti limiti a “vedere” le immagini senza eccessiva carica emotiva. Corrisponde al cosiddetto “sognare a occhi aperti”. E’ comunque un processo nel quale si attiva il lobo frontale poiché sei concentrato su qualcosa e questo può determinare la disattivazione di altre aree cerebrali limitando il caos di pensieri.
Ma per essere efficace, per modificare uno schema mentale è necessario caricare le immagini di una forte componente emozionale positiva. E’ questo che viene impresso a livello inconscio. E’ l’attribuzione del contenuto emotivo ad una determinata situazione che determina la reazione inconscia.
Se c’è qualcosa che ti provoca timore, agitazione, ogni volta che vivi quella situazione provi le stesse sensazioni. C’è l’attivazione dell’amigdala a cui hai “insegnato” che ciò che stai vivendo è una sorta di pericolo.
Caricando in maniera positiva la stessa situazione modifichi il circuito neurale responsabile della reazione ansiosa e crei un nuovo circuito in cui non c’è la componente negativa. In questo modo ritrovandoti a vivere la medesima situazione non si determina l’attivazione dell’amigdala. E’ chiaramente un processo lungo che richiede impegno e determinazione.
Lo stesso vale per il raggiungimento di un obiettivo. Immaginando l’obiettivo già raggiunto e vivendo l’emozione associata si innesca il meccanismo della motivazione che ti spinge all’azione. Si tratta solo di elaborare la strategia migliore per il conseguimento del fine.
Non mi soffermo sullo specifico delle tecniche di visualizzazione. Ti rimando a testi adatti o a esperti di questa pratica.
Voglio mettere in evidenza l’importanza della focalizzazione poiché questa è sinonimo di iperattivazione del lobo frontale che come hai visto in precedenza elimina il vociare convulso all’interno di te stesso.
Come hai potuto appurare, alla base di qualsiasi azione intraprendi porti sempre il lobo frontale in posizione predominante.
Facciamo una ricapitolazione delle metodiche. Attivi il tuo lobo frontale mediante:
• La concentrazione sulle emozioni che provi in varie situazioni e studiandone le ragioni
• La meditazione
• La visualizzazione
Mi auguro che questa breve rassegna possa rappresentare per te un punto di partenza utile per cominciare a lavorare su te stesso con grandi risultati e voglio concludere con le parole di Joseph LeDoux:
“Le connessioni sinaptiche tengono insieme il Sé. Talvolta, pensieri, emozioni, motivazioni si dissociano. Se la trilogia mentale si scompone, è probabile che il sé cominci a disgregarsi e la salute mentale a deteriorarsi. Dunque, il Sé è un’entità molto fragile, ma al tempo stesso dinamica in quanto ci sono sempre nuove connessioni in attesa di realizzarsi”
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