Benvenuti

Ciao a tutti. Il mio nome è Luigi Sardo. Ho deciso di nominare il mio blog medicinamanonsolo perchè sono un medico e precisamente neurochirurgo pediatra. Sono quindi inseriti argomenti di carattere medico ed è possibile, per chi vuole, chiedere delle consulenze. Il manonsolo sta ad indicare che non voglio solo trattare temi di medicina ma anche altri argomenti. Ad esempio sono molto interessato al discorso del lavoro online quindi inserirò articoli inerenti e anche materiale da scaricare. Potremo discutere di golf che è il mio sport preferito. Ma possiamo trattare tanti argomenti in base alle vostre proposte che spero arrivino. Anzi mi piacerebbe discutere di questioni di cui ho poca o nessuna conoscenza in modo da arricchire il mio bagaglio culturale.

Questo blog è diviso in diverse sezioni nelle quali verranno trattati vari temi.
Le sezioni sono: Medicina e Chirurgia, Economia e Finanza, Web Marketing, Scienze Sociali e Umanistiche, Espressioni Artistiche: Pittura E Dintorni, Arti.
A destra trovate i link che vi porteranno alle varie sezioni.
Ogni sezione è affidata ad un autore diverso.
La sezione Medicina e Chirurgia sarà curata da me.
La sezione Economia e Finanza sarà gestita dal Dott. Paolo Sardo, Consulente Fiscale e Finanziario, mentre la sezione Socialmente sarà affidata al Dott. Gennaro Ponzo, Sociologo e Counselor Sociale.
Per la sezione Espressioni Artistiche: Pittura E Dintorni il referente sarà Nello Bruno autore di numerosi quadri esposti in diverse mostre e la sezione Arti sarà controllata dal Prof. Giuseppe Sessa insegnante di Storia dell'Arte.
La sezione Web Marketing sarà curata dal Dott. Paolo Sardo e da me.
In questa pagina invece si potrà discutere pure di altri argomenti.

Bene. A questo punto vi lascio e vi auguro buon viaggio. A presto

giovedì 27 maggio 2010

Discussione su: Tutta la Verità sulla Mente! II Parte

Ho scritto questo post in risposta ai commenti del Dott. Pasquale Foglia ai miei due articoli pubblicati su PiuChePuoi.it



Sta sicuramente nascendo una discussione sempre più ricca e coinvolgente soprattutto grazie alla profonda preparazione del Dott. Foglia e ad alla sua sempre eccezionale capacità di analisi e introspezione.

Caro Pasquale,

certamente le tue osservazioni sono assolutamente condivisibili per quanto riguarda il comportamento umano, ma non per quanto riguarda le localizzazioni anatomiche.

Io voglio premettere che tutte le informazioni che cito derivano dai risultati di studiosi. Puoi ben immaginare che è fondamentale per me la conoscenza accurata dell'anatomia e della fisiologia cerebrale. Su queste conoscenze noi possiamo effettuare interventi chirurgici sul cervello. Se tali conoscenze non sono accurate puoi comprendere che si può determinare un grave danno al paziente o la morte. Quindi è chiaro che se parlo di funzioni cerebrali si tratta di conoscenze certe perchè su queste si pianifica un intervento. Se non si hanno conoscenze precise sulle funzioni di una determinata area non si sa se si può intervenire.

Ecco perchè ci dobbiamo basare su ciò che sono i risultati scientifici perchè questi sono la conseguenza di studi accurati. Il continuo studio delle funzioni cerebrali può portare ad una nuova metodica di trattamento.

Quindi i vari studi che si conducono, anche se non subito, possono avere ripercussioni positive sul trattamento di patologie. Estendo il discorso per dire che la comprensione sempre più precisa delle funzioni cerebrali può determinare miglioramenti non solo in ambito chirurgico, ma anche medico e sicuramente anche in ciò che concerne i trattamenti psicoterapeutici e certamente anche tutto ciò che riguarda il vostro lavoro di formatori.

Io considero "terapia" tutto ciò che porta alla risoluzione di un problema della persona. A seconda del tipo di problema l'intervento può essere medico, chirurgico, di metodiche formative, ecc.

Quindi anche i vostri interventi sono terapeutici e poichè, come il mio lavoro, riguardano il cervello, anche se su aspetti diversi, credo che occorre sempre rifersi a studi pienamente confermati e accreditati.

E' certamente necessario sviluppare nuove ipotesi che però devono partire da elementi validi e verificati. Data la complessità dell'organo che andiamo a trattare, il cervello, occorre non abbandonarsi ad interpretazioni che non siano basate su dati certi altrimenti si rischia di non ottenere risultati. Le implicazioni che concernono tutti i tipi di intervento sul cervello sono enormi considerando che riguardano aspetti anatomici, fisiologici, psicologici, neuropsicologici, affettivi, cognitivi, ecc.

Per tali motivi non penso che il cervello umano si possa prestare a libere interpretazioni. Ogni scoperta che viene effettuata rappresenta il punto di partenza di una nuova scoperta. Quindi è fondamentale tenere conto del lavoro degli studiosi.

Le nuove scoperte partono sempre da ipotesi o intuizioni che originano da risultati precedenti in un continuo miglioramento.

Questa premessa per dirti di quanto siano importanti per me tali risultati per un interesse professionale, personale e per trovare risposte a domande che mi pongo.

L'esempio degli specialisti era solo una metafora per dire che a seconda del compito interviene prima un emisfero e poi l'altro. E' chiaro che i due specialisti, come tutti gli esseri umani, possono entrare in conflitto. Ma questo non presuppone la lotta tra gli emisferi. Il risultato del lavoro dei due emisferi di un cervello può entrare in conflitto con il risultato del lavoro di due emisferi di un altro cervello.

L'integrazione emisferica è ciò che si verifica nelle funzioni cerebrali. L'apporto di ogni emisfero completa la percezione.

Riguardo allo studio del S. Lucia, io mi riferivo proprio alla percezione visiva. Essa è costituita da visione globale e visione per particolari. Un danno all'emisfero DX elimina la visione globale. Quindi un soggetto normale vede una grande H formata da tante S. Un soggetto con lesione all'emisfero DX vede solo le piccole S.

Quindi il risultato finale è proprio dovuto all'analisi effettuata dai due emisferi e di conseguenza non intendo dire che se c'è un danno emisferico continua l'integrazione.

Le scoperte si basano proprio sull'osservazione di pazienti con lesioni cerebrali. E' chiaro che chi ha una lesione ha una limitazione. Quindi si fa il ragionamento inverso. Se chi ha una lesione all'emisfero destro non ha la visione globale, sempre nel senso di sistema visivo, significa quindi che nei soggetti normali l'emisfero destro compie questa funzione. E questo discorso vale anche per altri aspetti.

I due emisferi sono già specializzati. L'apporto che ognuno di essi dà in ogni situazione dipende dal buon funzionamento del cervello. In caso di lesione organica può mancare il completamento effettuato da un emisfero. Avviene sempre questo scambio di informazioni e quindi di completamento reciproco.

Non c'è alcuna evidenza che un trauma, rimozione, blocco, credenza limitante, ecc. sia espressione di mancanza di coordinazione emisferica o che la impedisca.

Sull'osservazione che queste situazioni siano causa di problemi sono d'accordo. Ma non concordo sulla conclusione netta ed unica per ogni problematica: alla base di tutto c'è la mancanza di integrazione emisferica.

Se l'emisfero SN è poco sviluppato il paziente potrebbe avere dei deficit. Io vedo pazienti con lesioni all'emisfero SN e ti posso assicurare che non sono solo reazioni istintive perchè l'emisfero DX prende il sopravvento.

Perchè l'emisfero SN deve contenere il Sè Cosciente forte? E perchè l'emisfero DX deve contenere il Sè istintivo? Da dove derivano queste affermazioni così nette?

Io non mi sto confrontando con gli studi. Tali studi confermano ciò che io dico. Gli emisferi cerebrali svolgono funzioni simili e diverse e siamo il risultato finale di tali funzioni.

Vedo che su diversi aspetti sei d'accordo anche se dici in "situazioni ordinarie". Comunque questo si verifica anche in situazioni straordinarie.

Comunque a quanto pare, anche se solo in condizioni normali, accetti che le funzioni dei due emisferi si completano a vicenda. Quindi almeno vedo che non consideri che tutte queste funzioni sono svolte solo dall'emisfero SN.

Il punto è che tu dai per scontato che quando non c'è ottima salute e lucidità mentale il problema è la mancanza di integrazione emisferica. Questo è possibile se alla base c'è una lesione. In caso contrario il problema è da ricercare altrove.

Non è l'emisfero SN che si sviluppa poco e non controlla l'emisfero DX. Da dove deriva questa visione? Mi sembra che così si nega tutta la psichiatria, la neuropsicologia, la neurologia, la neurochirurgia, la neuroradiologia.

Ma qual'è la fonte da cui risulta che l'emisfero DX è irrazionale, sede degli istinti bestiali e sede dell'amore? Se manca l'emisfero SN l'uomo sarebbe simile alle bestie? Già ho scritto che vedo persone con lesioni anche gravi all'emisfero SN ma non hanno comportamenti simili agli animali.

Per essere più precisi se non ci fossero i lobi frontali (DX e SN) potremmo dire che gli uomini sarebbero solo istinti. In realtà la situazione sarebbe molto più complessa.

Le funzioni che tu attribuisci all'emisfero SN sono funzioni dei lobi frontali. E' questa parte del cervello che esercita il controllo non l'emisfero SN. Infatti io non ho mai detto che l'emisfero SN si sviluppa intorno ai 20-30 anni ma sono i lobi frontali a svilupparsi completamente dopo tanto tempo poichè le loro funzioni sono estremamente complesse.

Quindi quali sono gli studi che invece confermano questa visione di emisfero SN razionale ed emisfero DX istintivo in perenne lotta tra loro?

Non è questione di scandalizzarsi solo però che queste definizioni non hanno alcun supporto scientifico. E qualsiasi affermazione non supportata da basi scientifiche è filosofia.

Tu puoi certamente parlare di Sè Cosciente, Sè Istintivo o altro ma non puoi attribuire una sede anatomica sicura. Lo stesso Freud parlava di ES, Io e Super IO e non ha mai parlato di regioni cerebrali.

Per tal motivo non puoi dire che il Prof. Perrella è eccessivamente razionale. E come deve essere? Irrazionale? Si tratta di uno studioso e del Presidente della Società Nazionale di Neuroscienze BrainMind&Life-Italia. Non credo che si può tacciare di razionalità. Credo che abbia tutte le carte in regola per sostenere ciò che dice. La sua analisi, con la quale sono pienamente d'accordo, è così chiara e semplice. Infatti già ne parlavo in articoli precedenti.

I risultati sui pazienti callosotomizzati sono stati travisati e si è iniziato a dare le interpretazioni più filosofiche mischiando diverse teorie. Quando si è iniziato a dire che nell'emisfero DX avvengono processi non coscienti si è iniziato a parlare di inconscio, di affermare che l'inconscio di Freud aveva trovato la sua sede: l'emisfero DX. E sono nati fior fiori di libri ricchi delle più grandi interpretazioni libere, fantasiose e speculative. E come si fa a trovare un trattamento per qualcosa che non ha una base fisiologica?

In aggiunta a quanto afferma il Prof. Perrella ti posso segnalare le dichiarazioni del Prof. Sergio Della Sala, neurologo ed esperto di psicobiologia. Ha lavorato presso l'Università di Milano e collaborato con l'Università di Berkely, California, l'Unità di Psicologia Applicata di Cambridge e la Scuola di Psicologia dell'Università di Perth, Western Australia. Ora insegna all'Università di Endimburgo. Si tratta di un importante studioso che ha coniato un termine molto simpatico: neuropanzane.

Ti riporto uno stralcio dell'intervista: "False credenze sul cervello che si riproducono e radicano non solo per il sensazionalismo dei media ma anche per gli interessi imprenditoriali che stanno dietro alla comunicazione scientifica, diventando appunto neuromiti. Qualche esempio: è proprio vero che ascoltare i Requiem di Mozart rende più intelligenti? No, solo che la notizia è servita a vendere molta più musica classica. E risponde a verità scientifica che l'emisfero DX sovrintende alla creatività e lavora come un artista hippie mentre il sinistro è simile ad un grigio ragioniere contabile? Niente affatto, spiega il professore, ma la notizia è servita a vendere software per imparare le lingue di notte e sollecitare la nostra parte destra piuttosto che quella sinistra. Ma la più bella panzana è che noi usiamo solo il 10% del cervello. Miti sulla mente duri a morire".

Credo che il suo punto di vista sia simile a quello del Prof. Perrella.

Ritornando al discorso dei lobi frontali come dicevo le loro funzioni sono molto complesse.  I lobi frontali sono costituiti dalla corteccia prefrontale anteriore e dalla corteccia motoria posteriore (area premotoria, motoria supplementare e motoria primaria). Al di sotto della corteccia c'è la sostanza bianca dei lobi frontali costituita da milioni e milioni di fibre che si portano a quasi tutte le aree cerebrali e all'emisfero controlaterale. I lobi frontali sono la sede delle valutazioni cognitive, delle valutazioni emozionali, dalla loro attività si possono anche generare emozioni. Sono sede della pianificazione e delle regole apprese. Sono la sede della trasformazione del pensiero in atti. Ciò avviene dopo che l'azione è stata valutata dal punto di vista del socialmente accettabile. La parte anteriore di quello che si chiama giro del cingolo (una circonvoluzione cerebrale che si trova al di sopra del corpo calloso e che si estende dal lobo frontale al lobo occipitale) si attiva  in conseguenza di un nostro errore. La parte orbitofrontale valuta se una nostra azione è socialmente accettabile altrimenti viene inibita.

A livello dei lobi frontali vi sono poi tutte le aree motorie che comprendono l'area premotoria, la corteccia motoria supplementare e l'area motoria primaria. In queste sedi avviene tutta la pianificazione del movimento. L'esecuzione dei movimenti è molto complessa. Infatti richiede l'intervento anche di strutture sottocorticali e del cervelletto.

Gli emisferi sono costituiti dalla corteccia cerebrale, dai fasci di fibre che costituiscono la sostanza bianca e dalle strutture sottocorticali.

Nel bambino lo sviluppo più importante riguarda proprio la corteccia cerebrale. Le strutture sottocorticali sono già funzionali. Quindi più che dire che il bambino è tutto inconscio possiamo più dire istinti e reazioni emozionali.

Le aree corticali (sia  a destra che a sinistra) si sviluppano in seguito agli stimoli. La maturazione ad esempio della corteccia visiva si ottiene proprio grazie agli stimoli luminosi in virtù dei quali i neuroni creano collegamenti specifici. In assenza di stimoli luminosi il bambino può avere cecità corticale. Lo stesso vale per le altre aree con tempi di maturazione diversi. I centri corticali della parola si sviluppano intorno ad un anno. Le aree motorie già funzionano ma devono comunque maturare. Infatti i bambini cominciano a deambulare intorno ai 12-18 mesi. E la maturazione continua ancora. Infine le aree prefrontali (destra e sinistra) che impiegano dai 20 ai 30 anni per maturare completamente poichè svolgono le funzioni più complesse.

Man mano che i lobi frontali maturano aumenta il controllo delle strutture sottocorticali. Perchè è lì che originano i processi istintivi ed emozionali sia a destra che a sinistra. Quindi ecco perchè man mano che si cresce si acquista maggiore consapevolezza di sè e migliora la valutazione cognitiva dei processi emozionali. Quindi i problemi di immaturità, incapacità o altro sono dovute ad un'incompleta o non efficace maturazione dei lobi frontali e non perchè non si sviluppa l'emisfero SN.

Le strutture sottocorticali che intervengono nei processi emozionali entrano a far parte di quello che era definito sistema limbico. Il sistema limbico comprende varie strutture a diverso livello.

Componenti corticali: lobo olfattivo, ippocampo, area entorinale, giro cingolato.

Componenti sottocorticali: amigdala, nuclei anteriori del talamo, nuclei mammillari, nuclei del setto pellucido, abenula, ipotalamo.

Strutture di collegamento: fascio mammillo-talamico, stria midollare, strie mediale e laterale, fornice, commessura anteriore.

Ha quindi un'organizzazione funzionale molto complessa. Oggi però non si parla più di sistema limbico ma di circuiti specifici per ogni emozione. Il circuito della paura è quello che è stato studiato in tutte le sue caratteristiche anatomo-funzionali dal neurobiologo Joseph LeDoux. Tale circuito è costituito dalle vie sensoriali, dai due talami, le amigdale, i lobi frontali. Questi ultimi svolgono un ruolo di controllo nel senso che possono inibire l'attività di tale circuito o elaborare una risposta.

Joseph LeDoux ha studiato in particolare l'attività dell'amigdala. Tali studi li ha condotti sui topi analizzando indifferentemente l'amigdala di destra o di sinistra. I risultati si possono tranquillamente estendere all'uomo poichè una reazione come la paura è comune a tutte le specie e le strutture responsabili sono uguali in tutte le specie. Ciò che infatti distingue l'uomo è lo spessore della corteccia cerebrale e l'estensione dei lobi frontali. E' a questo livello la grande differenza con le altre specie.

Si può quindi vedere che le cosiddette reazioni istintive, emozionali originano a livello delle strutture sottocorticali. Strutture presenti ripeto sia all'interno dell'emisfero SN che dell'emisfero DX.

L'attività della corteccia cerebrale e soprattutto dei lobi frontali determina una modulazione della funzione di queste strutture. Modulazione che è massima nell'uomo proprio perchè sono più sviluppati i lobi frontali.

Cominciamo a vedere che non è più un problema DX-SN ma possiamo dire di sopra e sotto e viceversa. Dobbiamo considerare lo sviluppo del cervello come un processo in senso verticale. Si parte dalle strutture più profonde in comune a tutti gli animali compresi i rettili e man mano che si procede verso l'alto aumentano la complessità e le funzioni fino ad arrivare, nell'uomo, al massimo sviluppo della corteccia cerebrale e dei lobi frontali. Quindi ripeto uno sviluppo verticale (cortico-sottocorticale) e non orizzontale (emisfero SN-emisfero DX). Lo stesso si può osservare, in forma accelerata, in un bambino. Infatti le strutture sottocorticali sono già presenti e man mano si sviluppa la corteccia cerebrale e in particolare i lobi frontali.

L'organizzazione funzionale per quanto riguarda l'elaborazione di reazioni istintive, emozionali, pulsionali è legata  proprio ai collegamenti cortico-sottocorticali in entrambi gli emisferi.

Funzioni sottocorticali = origine e mantenimento, meccanismi motivazionali (aree del setto, amigdala, ippocampo, sistemi noradrenergici, serotoninergici, dopaminergici)

Funzioni corticali = elaborazione cognitiva, espressione e riconoscimento (strutture lateralizzate negli emisferi)

Controllo = lobi frontali

Anche un'elaborazione cognitiva cosciente può generare reazioni emozionali ma sempre tramite le connessioni con le strutture sottocorticali.

Si evidenzia quindi il ruolo fondamentale dei lobi frontali e in particolare della corteccia orbitofrontale che ha un ruolo inibitorio. Infatti lesioni dei lobi frontali e in particolare della regione orbito-frontale provocano incontinenza emotiva (esempio riso e pianto spastico) e comportamentale (disinibizione cognitiva e sociale).

Si è osservato in particolare che lesioni del lobo frontale SN possono provocare una sintomatologia depressiva mentre invece lesioni del lobo frontale DX euforia immotivata.

Io osservo pazienti con lesioni frontali che possono essere trascurati, logorroici oppure depressi. In alcuni casi non c'è una sintomatologia evidente. Ulteriore dimostrazione della complessità del cervello e di quanto ancora c'è da conoscere.

Quindi un'espressione emozionale incontrollata si viene a verificare quando viene a mancare il controllo dei lobi frontali non dell'emisfero SN.

Nelle reazioni emozionali ha un ruolo importante l'amigdala. Oltre ad essere il centro del meccanismo della paura ha un ruolo anche nella regolazione di altre emozioni.

Un danno bilaterale dell'amigdala causa infatti la sindrome di Kluver-Bucy che provoca appiattimento delle emozioni, iperoralità, comportamento sessuale inappropriato, assenza di paura.

E' più che evidente il ruolo nei meccanismi emozionali delle strutture sottocorticali.

Per quanto riguarda ciò che indichi come raptus omicida, raptus di gelosia, collere tremende il Prof. Perrella le conosce benissimo poichè sa che alla base vi è un'alterazione delle interazioni tra i lobi frontali e le strutture sottocorticali e no una prevalenza dell'emisfero DX sul SN.

Occorre considerare che le connessioni che dall'amigdala si portano al lobo frontale possono essere superiori a quelle che dal lobo frontale vanno all'amigdala.

Quindi in una reazione emozionale fortissima gli impulsi che raggiungono i lobi frontali sono di tale intensità che essi non riescono a pianificare una reazione adeguata e quindi "si perde il controllo".

Quindi anche in queste situazioni straordinarie non si perdono le interazioni  tra i due emisferi ma si può perdere l'appropriatezza della risposta. In una situazione di pericolo l'attivazione di entrambi i lobi frontali è massima poichè bisogna elaborare una strategia per la sopravvivenza. Però può essere che il comportamento  possa essere alterato nel caso in cui le strutture sottocorticali prendono il sopravvento.

Consideriamo un altro aspetto. Se le reazioni emotive fossero localizzate solo a destra non noi potremmo asportare chirurgicamente l'amigdala poichè il paziente potrebbe non avere più reazioni emotive. Nel trattamento di alcune forme di epilessia che non rispondono ai farmaci si può asportare l'amigdala e l'ippocampo con regressione delle crisi.

Quindi dicevo che se funzionasse solo l'amigdala di destra quest'ultima non potrebbe essere asportata. Invece si può tranquillamente praticare la rimozione perchè continua a funzionare l'amigdala di SN che assume tutte le funzioni. Lo stesso vale nel caso di asportazione dell'amigdala SN.

Le informazioni arrivano attraverso le vie sensoriali. Una reazione emozionale può essere determinata da qualcosa che vediamo, sentiamo, tocchiamo, ecc. Tali informazioni arrivano al talamo. Da qui si portano all'amigdala che si attiva, in particolare in reazioni di rabbia, paura. Se tali informazioni arrivano solo ad un'amigdala essa coinvolge l'amigdala controlaterale attraverso la commessura anteriore.

Dal talamo gli stessi messaggi si portano ai lobi frontali che esaminano la situazione e pianificano una risposta.

Ora in caso di pericolo i lobi frontali possono decidere una risposta del tipo "attacca o fuggi". Se in realtà non c'è pericolo i lobi frontali disattivano l'amigdala e cessa la reazione di allarme. E' possibile però, come dicevo, che l'attivazione dell'amigdala può essere tale da impedire al lobo frontale di reagire (perdita di controllo).

Caro Pasquale puoi vedere che tutte le argomentazioni che tu porti trovano una spiegazione più lineare e certamente fisiologica spostando la visuale di 90°.

Cioè considerare che non è un problema DX-SN ma di interazioni sopra-sotto (cortico-sottocorticali).
Quindi se provi a riconsiderare tutto alla luce di queste strutturazioni il quadro diventa più lineare e fisiologico. Quindi a riscrivere tutto ciò che hai menzionato nei commenti considerando questo schema:


interazione
strutture corticali <------> sottocorticali


interazione-integrazione
emisfero SN<------> emisfero DX

In questo modo c'è una precisa coincidenza tra ciò che sono le basi neurofisiologiche e le osservazioni del Prof. Perrella e del Prof. Della Sala.

Una piccola parentesi. Non comprendo il ruolo dell'energia cinetica. Quest'ultima è l'energia posseduta da un corpo in movimento ed è proporzionale alla massa del corpo stesso e alla sua velocità. Le cellule che si muovono nell'organismo sono i globuli rossi, i globuli bianchi, le piastrine, i macrofagi, ecc. Ora considerando le dimensioni microscopiche di tali cellule e certamente una velocità che non può essere elevata, i valori di energia cinetica penso che siano infinitesimali.

In conclusione io non voglio certamente spostare il discorso della lotta da orizzontale a verticale.

E' proprio il concetto di lotta che non capisco. Quali sarebbero questi istinti bestiali? Gli animali sono guidati dall'istinto di sopravvivenza, dal soddisfacimento di bisogni (fame, sete), dalla perpetuazione della specie. Attaccano se minacciati, per procurarsi il cibo, per difendere il territorio.

Quindi quali sono questi istinti emotivi che vanno aasolutamente controllati?

Inoltre consideriamo un altro aspetto. Le reazioni emotive sono comuni sia agli animali che agli uomini. Ma il meccanismo si avvia in presenza di stimoli. Considerando l'uomo, un qualsiasi tipo di emozione si genera in risposta ad uno stimolo. Non mi sembra che si genera un'emozione in assenza di stimoli. Anche nel caso di pensieri l'emozione che deriva  origine dal pensiero stesso che funge da stimolo. Quindi cosa bisogna controllare? Gli stimoli? I pensieri?

In più occorre considerare che lo stesso stimolo può provocare risposte diverse in diverse individui. Quindi il ruolo importante della valutazione cognitiva che è diversa da persona a persona.

Quindi conta il valore che si attribuisce ad uno stimolo. Reazioni emotive in assenza di stimoli sono legate a patologie che coinvolgono soprattutto i lobi frontali. Come è dimostrato negli animali con lesioni della corteccia cerebrale che presentano reazioni immotivate come la falsa rabbia.

Quindi il punto importante non è reprimere o lottare ma comprendere le emozioni. Cercare di capire perchè in determinate situazioni si verificano specifiche reazioni. Sviluppare quella che Daniel Goleman chiama intelligenza emotiva.

Quindi caro Pasquale puoi vedere che uscendo dallo schema dell'eterna lotta DX-SN, seguendo quali sono i normali processi fisiologici e considerando il ruolo fondamentale della valutazione cognitiva alla base del valore che attribuiamo ai diversi stimoli, i nostri discorsi diventano perfettamente coincidenti.

Io illustro le basi fisiologiche e tu partendo da queste, considerando le peculiarità emisferiche e le loro integrazioni, puoi facilmente trovare la strada per espletare al massimo il tuo intervento terapeutico: la modifica permanente dei circuiti neurali responsabili di valutazioni cognitive che possono essere alla base di reazioni emotive o stati d'animo persistenti a carattere deleterio che si possono generare in risposta a determinati stimoli.

Sono convinto che nasce un lavoro fantastico!

2 commenti:

Enrica ha detto...

Ommamma ... quanta bel materiale che c'è in questo tuo post.
Dovrò stamparlo e rileggerlo con calma.
Martedì ero a Milano ed ho ascoltato una lezione di biochica dei neurotrasmettitori. Una bella lezione che si è conclusa citando“Il sé sinaptico” di Joseph LeDoux:

"Tu sei le tue sinapsi

Le connessioni sinaptiche tengono insieme il Sé nella maggior parte di noi, e per la maggior parte del tempo. Talvolta, però, pensieri, emozioni e motivazioni si dissociano. Se la trilogia mentale si scompone, è probabile che il Sé cominci a disgregarsi e la salute mentale a deteriorarsi. Quando i pensieri sono completamente dissociati dalle emozioni e dalle motivazioni, come nella schizofrenia, la personalità può drasticamente trasformarsi. Quando le emozioni imperversano liberamente, come nei disturbi d’ansia o nella depressione, una persona non è più quella che era un tempo. E quando le motivazioni sono piegate dalla dipendenza dalle droghe, gli aspetti emotivi e intellettuali della vita ne risentono.
Che il Sé sia sinaptico può essere una maledizione: non ci vuole molto perché vada in pezzi. Ma è anche una benedizione, dal momento che ci sono sempre nuove connessioni in attesa di essere realizzate. Tu sei le tue sinapsi. Esse sono chi sei tu."

Quello che spesso dimentica, chi vuole per forza dividere - scindere - catalogare ecc ecc, anche parlando di aspetti non scindibili e non catalogabili se non per semplicità di comprensione, è che abbiamo una risorsa enorme alla quale possiamo far riferimento: la neuroplasticità.

Luigi Sardo ha detto...

Ciao Enrica
e grazie per le tue bellissime parole. Mi sento onorato per ciò che dici.
Hai citato il passo de "Il se sinaptico" che è capace di emozionarmi ogni volta che lo leggo. Infatti la prima parte l'ho inserita anche in un articolo precedente.
Immagino quanto sia stata interessante la lezione sui neurotrasmettitori.
Vedo con immenso piacere che abbiamo la stessa visione. Il grande valore di LeDoux e l'affascinate concetto della neuroplasticità.
Penso che il bisogno di scindere e catalogare nasca proprio dall'esigenza di capire. Questo può essere comprensibile ma occorrerebbe sempre considerare che le funzioni di un'area cerebrale sono legate alle attività di altre. Il cervello è unico e la funzione è unica. C'è poi da considerare la grande mole di lavori non propriamente scientifici che sono stati prodotti trasformando il cervello umano in qualcosa che può diventare ciò che si vuole. Tante libere interpretazioni che fanno perdere di vista proprio ciò che tu metti in evidenza: la possibilità del cervello di modificare se stesso.
Se rileggendo l'articolo hai altre osservazioni da fare sarò molto felice di discuterne con te.
A presto e grazie ancora