Benvenuti

Ciao a tutti. Il mio nome è Luigi Sardo. Ho deciso di nominare il mio blog medicinamanonsolo perchè sono un medico e precisamente neurochirurgo pediatra. Sono quindi inseriti argomenti di carattere medico ed è possibile, per chi vuole, chiedere delle consulenze. Il manonsolo sta ad indicare che non voglio solo trattare temi di medicina ma anche altri argomenti. Ad esempio sono molto interessato al discorso del lavoro online quindi inserirò articoli inerenti e anche materiale da scaricare. Potremo discutere di golf che è il mio sport preferito. Ma possiamo trattare tanti argomenti in base alle vostre proposte che spero arrivino. Anzi mi piacerebbe discutere di questioni di cui ho poca o nessuna conoscenza in modo da arricchire il mio bagaglio culturale.

Questo blog è diviso in diverse sezioni nelle quali verranno trattati vari temi.
Le sezioni sono: Medicina e Chirurgia, Economia e Finanza, Web Marketing, Scienze Sociali e Umanistiche, Espressioni Artistiche: Pittura E Dintorni, Arti.
A destra trovate i link che vi porteranno alle varie sezioni.
Ogni sezione è affidata ad un autore diverso.
La sezione Medicina e Chirurgia sarà curata da me.
La sezione Economia e Finanza sarà gestita dal Dott. Paolo Sardo, Consulente Fiscale e Finanziario, mentre la sezione Socialmente sarà affidata al Dott. Gennaro Ponzo, Sociologo e Counselor Sociale.
Per la sezione Espressioni Artistiche: Pittura E Dintorni il referente sarà Nello Bruno autore di numerosi quadri esposti in diverse mostre e la sezione Arti sarà controllata dal Prof. Giuseppe Sessa insegnante di Storia dell'Arte.
La sezione Web Marketing sarà curata dal Dott. Paolo Sardo e da me.
In questa pagina invece si potrà discutere pure di altri argomenti.

Bene. A questo punto vi lascio e vi auguro buon viaggio. A presto

venerdì 14 maggio 2010

Inconscio e Specializzazione Emisferica

Si tende generalmente a descrivere l'attività cerebrale come caratterizzata da processi coscienti e razionali a livello dell'emisfero sinistro e processi inconsci, irrazionali a carico dell'emisfero destro. Inoltre quest'ultimo viene considerato come sede delle emozioni. Si attribuisce anche un ruolo di controllo dell'emisfero sinistro sul destro.

Non abbiamo al momento alcuna evidenza sperimentale sul funzionamento degli emisferi così come illustrato.

Noi dobbiamo distinguere tra ciò che è attività non cosciente del cervello e inconscio in senso freudiano.

Sono numerose le attività non coscienti. La maggior parte di esse si svolgono nelle strutture sottocorticali. C'è una struttura presente bilateralmente chiamata talamo che riceve tutte le informazioni provenienti dall'esterno e dall'interno del corpo ed invia alla corteccia cerebrale solo una parte poichè per molte funzioni non è necessario l'intervento della corteccia. Anche perchè sarebbe impossibile vivere bombardati dalle migliaia di informazioni che ogni secondo arrivano al talamo.

Ma anche processi coscienti hanno componenti non coscienti. Io posso effettuare un movimento volontario ma non ho coscienza di tutti i processi che intervengono: idea del movimento a livello della corteccia prefrontale, corteccia premotoria, area motoria supplementare, area motoria primaria, controllo durante l'esecuzione del movimento da parte dei gangli della base e del cervelletto, segnali provenienti dalle articolazioni e dai muscoli che danno in ogni istante la posizione dei diversi segmenti corporei ed inoltre la correttezza del movimento. Se il movimento mentre è in esecuzione non è corretto il cervelletto interviene e lo corregge. Pensate che tutto questo si svolge in frazioni di secondo!!! Tutto questo succede anche per tutto il breve tempo in cui aprite semplicemente la vostra mano.

Questa localizzazione dell'inconscio in senso freudiano a livello dell'emisfero destro è un'estrapolazione fatta in seguito a studi condotti su pazienti commissurotomizzati in cui si è vista la presenza di processi che restano non coscienti poichè non possono passare all'emisfero sn. Quindi si è ritenuto che l'emisfero dx fosse la sede di ciò che Freud chiama inconscio.

Ma non è così!

Oggi c'è quella che si chiama neuropsicoanalisi che ha lo scopo di individuare le strutture cerebrali che potrebbero essere implicate nei processi descritti da Freud. Sembra che un certo ruolo potrebbe essere assunto dall'amigdala e da altre strutture sottocorticali presenti bilateralmente.

Ma non ancora vi sono evidenze sperimentali. Quella di Freud è una teoria che cerca di spiegare la psicopatologia ricercandola nei meccanismi di rimozione. Ma al momento non sono state ancora individuate in maniera precisa le strutture respnsabili dei processi descritti da Freud.

La psicanalisi è una teoria che è stata anche rivista negli anni (Klein, Bion, Adler, Jung, Reich).

Abbiamo poi diversi approcci alla psicopatologia e alcuni non prendono in considerazione l'inconscio nè viene considerata una localizzazione dell'incoscio a livello dell'emisfero dx. Oltre alla psicoanalisi e alle psicoterapie ad indirizzo psicoanalitico abbiamo infatti le terapie relazionali sistemiche, le terapie cognitivo-comprtamentali, ecc. Diverse impostazioni  non psicoanalitiche (le psicoterapie di ispirazione fenomenologico-esistenziale, la terapia della Gestalt, l'analisi transazionale, la terapia centrata sul cliente).

Gli psicologi cognitivo-comportamentali ad esempio non attribuiscono alcuna importanza all'inconscio ma cercano di scoprire le relazioni reciproche tra processi cognitivi, processi emozionali e attività motorie esplicite. Il trattamento si basa sui concetti di condizionamento, decondizionamento, apprendimento.
Secondo la teoria comportamentista, la malattia mentale deriva da apprendimenti sbagliati che hanno condizionato negativamente il soggetto e gli "interventi" si basano su tecniche di desensibilizzazione allo stimolo che provoca sofferenza.

Gli assunti del modello cognitivo-comportamentale sono contenuti in una teoria semplice e chiara: le emozioni negative degli esseri umani sono una conseguenza di ragionamenti e modi di pensare. Da questo inquadramento teorico deriva un approccio terapeutico nuovo. Anzichè intervenire sul tono dell'umore negativo o sugli stati emotivi, il terapeuta aiuta il paziente ad individuare e correggere le sue modalità distorte di pensiero e ad apprendere modalità cognitive alternative.

L'importanza del cognitivismo è stata quella di sottolineare il ruolo dei sistemi di rappresentazione immaginativi e verbali come le modalità di pensiero, le convinzioni personali, le aspettative, le teorie esplicite su di sè e sul mondo ed il loro rapporto con gli stati emotivi e le strategie comportamentali>> (Trattato Italiano di Psichiatria).

Vediamo quindi che non viene attribuito alcun ruolo a ciò che può essere definito inconscio ma si evidenzia il ruolo fondamentali dei processi di apprendimento e memoria, senza identificare alcuna localizzazione emisferica.

Quindi affermare che l'emisfero destro è sede dell'inconscio nel senso in cui lo intendeva Freud significa dare una localizzazione anatomo-funzionale.  Ma ad oggi non c'è nessuna conferma di ciò, nè del controllo esercitato dall'emisfero sinistro sul destro.

<<Ogni organismo è continuamente impegnato ad escludere dalla coscienza una larga parte delle informazioni che lo raggiungono e delle elaborazioni nervose che gli permettono di vivere.
Il modello di inconscio elaborato dalla psicoanalisi è però diverso in quanto concerne in maniera originale e peculiare una sfera psicologica dotata di propria completa autonomia. Esso prevede che l'attività inconscia si origini in corrispondenza delle regolazioni istintivo-affettive esistenti nella scala filogenetica. Sembrerebbe quindi logico che le regolazioni inconsce nel  senso psicodinamico trovino radice nelle strutture del nostro cervello deputate alla vita affettiva e istintiva, aventi forti connessioni e sovrapposizioni da un lato con quelle impegnate nella regolazione vegetativa e dall'altro con quelle che permettono apprendimento ed ideazione. Sono le strutture diencefaliche, rinencefaliche e ipotalamiche!
Strutture pienamente presenti ai livelli filogenetici e capaci di regolare un comportamento già così complesso ed articolato come quello istintivo>> (Trattato Italiano di Psichiatria).

Vediamo quindi che viene attribuita importanza alle strutture sottocorticali presenti bilateralmente anche se, come ho detto prima, al momento non esiste alcuna evidenza sperimentale.

Quindi quando parliamo di inconscio dobbiamo specificare se intendiamo l'inconscio freudiano. Per le neuroscienze infatti per inconscio si intendono tutte le attività di cui non abbiamo coscienza e che riguardano funzioni di entrambi gli emisferi.

Da un punto di vista neurofisiologico l'emisfero destro compie funzioni specifiche come l'emisfero sinistro e l'attività di entrambi contribuisce alla nostra vita.

Esiste, secondo la teoria di Elkhonon Goldberg, un affidarsi negli anni a programmi stereotipati presenti nell'emisfero sinistro. L'Autore attribuisce grande importanza al ruolo assunto dall'emisfero destro nell'apprendimento e nelle novità. Se non apprendiamo più nulla ci affidiamo ai programmi appresi in passato e che sono localizzati nell'emisfero sinistro. Goldberg precisa che questa è la sua visione poichè il ruolo effettivo dei due emisferi resta ancora misterioso.

<<La dualità è una delle caratteristiche principali dell'architettura cerebrale e il suo più tenace enigma. Perchè il cervello è diviso in due emisferi? Sono state proposte a tale riguardo numerose teorie e ipotesi, ma nessuna di esse è stata in grado di svelare l'enigma. Noi esamineremo un'idea radicalmente nuova della dualità cerebrale: l'emisfero destro è quello delle "novità" e l'emisfero sinistro è responsabile di configurazioni ben sviluppate. Ciò significa che a mano a mano che invecchiamo e accumuliamo sempre più modelli, ha luogo un cambiamento nell'"equilibrio di potere" dei due emisferi: il ruolo dell'emisfero destro diminuisce e aumenta quello dell'emisfero sinistro. Man mano che invecchiamo facciamo sempre più affidamento sull'emisfero sinistro, usandolo di più>> (Elkhonon Goldberg, Il paradosso della saggezza).

Egli sostiene che per mantenere una corretta attività cerebrale e garantire un buon invecchiamento del cervello occorrerebbe mantenere sempre vive le novità perchè è nelle novità che interviene l'emisfero destro.

Alcune funzioni di base dei due emisferi rimangono sempre ed infatti Goldberg descrive in maniera interessante il funzionamento biemisferico nelle attività quotidiane come ho illustrato nel precedente articolo "Una giornata di lavoro...del tuo cervello!!!".

Riprendo un concetto che ho già espresso. Da un punto di vista evolutivo quale sarebbe stato il vantaggio per la specie umana di avere un emisfero inconscio ed un altro che svolge tutte le funzioni? Il vantaggio evolutivo è stato rappresentato proprio dalla presenza di funzioni simili e dall'acquisizione di funzioni specifiche. Ribadisco che oggi infatti non si parla più tanto di dominanza emisferica ma di specializzazione emisferica. Le informazioni elaborate in maniera diversa dai due emisferi costituiscono un arricchimento.

<<Il ruolo emisferico del funzionamento mentale sembra esprimere la prevalenza di un emisfero sull'altro in rapporto ad una determinata funzione. Più precisamente, studi condotti sull'attività percettiva e comportamentale di pazienti commissurotomizzati e i risultati di quelli dell'"ascolto dicotico" depongono per la specializzazione ma non per la competenza esclusiva di un solo emisfero cerebrale nell'intera soluzione di un problema, sottolineando a livello operativo la necessità dell'integrazione emisferica. La dinamica dell'interazione emisferica si esprime attraverso un'alternanza di funzioni in rapporto a situazioni contigenti, un emisfero cerebrale inibendo progressivamente l'altro. Studi elettroencefalografici depongono per tali dati. L'emisfero dominante sembra specializzato nella trasduzione dell'informazione linguistico verbale propria del sistema linguistico completo. L'emisfero non dominante sembra prevalentemente impegnato nella trasduzione dell'informazione nella sua totalità, in modo olistico, arricchita delle sue implicazioni analogiche e mataforiche e dei relativi correlati emotivi; sarebbe connesso con l'avviarsi del fenomeno mentale dell'immaginazione, della formazione dell'immagine corporea o schema corporeo, della visualizzazione, dell'informazione espressa attraverso categorie linguistiche speciali>> (Trattato Italiano di Psichiatria).

Possiamo considerare il ruolo svolto dall'emisfero destro quando ascoltiamo una persona. Se questa persona ci dice "Sono felice" ma con un tono sommesso, con voce monotona, senza enfasi siamo portati a ritenere che non è vero poichè il tono della voce non corrisponde al significato delle parole. Mentre l'emisfero sinistro analizza le parole e il significato, l'emisfero destro analizza proprio il tono di voce e quindi il contenuto emotivo. Quindi possiamo affermare che la tonalità emotiva non è congrua con le parole. Se dovessimo affidarci solo all'analisi effettuata dall'emisfero sinistro saremmo portati a ritenere che tale persona è realmente felice. Ma poichè grazie all'emisfero destro captiamo il contenuto emotivo giungiamo alla conclusione che non è vero.

Il ruolo importante dell'emisfero destro è ampiamente sostenuto da Elkhonon Goldberg il quale sostiene che esso ha un'importanza fondamentale nei processi di apprendimento. Tutto ciò che è nuovo viene elaborato dall'emisfero destro e quindi inviato all'emisfero sinistro che crea un modello. Quando ci troviamo ad affrontare una situazione simile facciamo affidamento ai modelli conservati nell'emisfero sinistro che sono frutto dell'elaborazione effettuata dall'emisfero destro.

Goldberg è giunto a questa conclusione anche grazie alle osservazioni effettuate su bambini con lesioni all'emisfero destro i quali presentano maggiori problemi rispetto a bambini con lesioni all'emisfero sinistro a conferma del ruolo importante dell'emisfero destro nei processi di apprendimento.

Vi sono inoltre diversi studi a conferma di ciò come quelli di Kamiya e coll. che hanno osservato l'attività cerebrale di soggetti alle prese con nuove situazioni.


Alcuni soggetti sono stati sottoposti ad un esperimento che consisteva nella risoluzione di un problema a loro sconosciuto. E' stata quindi registrata l'attività gamma durante l'esecuzione dell'esperimento.

Si può chiaramente vedere che nella fase iniziale c'è un'attivazione del lobo frontale destro che sta analizzando il problema e cercando una soluzione (A).

Successivamente si verifica un'estensione dell'attivazione a quasi tutto l'emisfero destro e contemporaneamente all'emisfero sinistro. Questo sta ad indicare che l'informazione sta coinvolgendo più aree dell'emisfero destro ed inoltre che si sta verificando una trasmissione della stessa dall'emisfero destro all'emisfero sinistro (B).

Infine abbiamo un'attivazione delle aree posteriori dell'emisfero sinistro che sembrano connesse con la memoria implicita ad indicare che la risoluzione del problema è stata trovata e che la modalità è stata conservata nella memoria implicita non verbalizzabile pronta per essere utilizzata a livello non conscio quindi in maniera automatica in presenza della stessa situazione (C).

Anche quest'altra immagine mostra il ruolo dei due emisferi nell'apprendimento cognitivo (l'attività di un emisfero è indicata dal colore nero):


(A) L'emisfero destro è dominante quando affrontiamo una sfida cognitiva nuova.

(B) Entrambi gli emisferi sono ugualmente coinvolti nello stadio intermedio dell'apprendimento.

(C) L'emisfero sinistro è responsabile del "pilota automatico cognitivo" che serve a chiamare in causa attitudini mentali ben sviluppate. (E. Goldberg).

In una certa misura anche il ruolo della corteccia prefrontale (che interviene nei processi decisionali) diminuisce quando si ricorre ad attitudini mentali ben sviluppate. Infatti anche i lobi frontali svolgono un ruolo fondamentale per affrontare le novità cognitive. Gli studi condotti con la neuroradiologia funzionale (PET, fRM) hanno dimostrato che questi sono particolarmente attivi quando l'organismo affronta nuove sfide. Man mano che i compiti diventano familiari e non richiedono sforzo, il ruolo della corteccia prefrontale diminuisce.

In un recente articolo pubblicato su Science viene descritto il risultato di uno studio dal quale si è potuto osservare il ruolo svolto da entrambi gli emisferi nell'esecuzione di compiti in contemporanea. (Sylvain Charron and Etienne Koechlin: Divided Representation of Concurrent Goals in the Human Frontal Lobes. Science 16 April 2010 328: 360-363 [DOI:0.1126/science.1183614]).

Ognuno dei due emisferi cerebrali ha la capacità di svolgere un compito per volta. Non è possibile impegnarsi in tre attività contemporaneamente. Quando l'attenzione è focalizzata su una sola attività, entrambi gli emisferi vi si dedicano all'unisono. Quando i compiti da svolgere sono due, ogni emisfero si assume un compito. Davanti a tre prestazioni contemporanee il cervello si sposta da una all'altra commettendo errori. I ricercatori dell'Institut National de la Santè et de la Recherche Médical di Parigi hanno sottoposto alcuni volontari ad una prova. Nel frattempo la Risonanza Magnetica Funzionale osservava come gli emisferi si dividevano i compiti. Quando le prove passavano da due a tre sessioni simultanee aumentava notevolmente il numero di errori.

Il cervello umano può saltare da un compito all'altro dando l'impressione che l'attenzione non sia mai stata distolta da nessuno dei due compiti.

Oltre a scoprire che il nostro cervello è capace di svolgere due compiti insieme i ricercatori francesi si sono accorti che i volontari impegnati nelle prove  non si dedicavano ad entrambi i compiti in maniera esattamente simultanea. La corteccia prefrontale infatti faceva slittare di continuo l'attenzione da un compito all'altro, impegnando ora l'uno ora l'altro emisfero.


Quindi ogni emisfero si assume un compito. Ma mentre ognuno è impegnato nella risoluzione, l'attenzione si sposta da un emisfero all'altro. Più precisamente abbiamo che l'attenzione si focalizza sul compito che sta svolgendo l'emisfero sinistro, poi sull'attività che sta svolgendo l'emisfero destro per tornare poi sull'emisfero sinistro in un continuo alternarsi fino alla conclusione di entrambi i compiti.
Quindi è chiaramente evidenziata l'attività dell'emisfero destro in processi coscienti.

Il lobo frontale, che è responsabile dell'attenzione, è molto più sviluppato negli esseri umani che non nelle altre specie. I due lobi frontali, destro e sinistro, sono quindi in grado di assumere due compiti diversi.

Quindi nell'apprendimento di nuovi compiti c'è un'iniziale attivazione dell'emisfero destro con successivo passaggio all'emisfero sinistro. Nella risoluzione di un compito nuovo ci può essere l'impegno di entrambi gli emisferi, mentre nella risoluzione di due attività contemporanee ogni emisfero si assume l'impegno con l'attenzione che si sposta da un emisfero ad un altro alternativamente.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

chiara e interessante questa esposizione!

Luigi Sardo ha detto...

Ti ringrazio moltissimo. E' sempre molto bello ricevere apprezzamenti.